L`inquinamento, il caso Caccia agli scarichi abusivi, nel mirino l`alveo del Pollena. Scatta il piano di sorveglianza

Allarme veleni nel porto di Napoli

Idrocarburi e solventi chimici sversati nelle acque del golfo Già due casi: stop alle attività
Il presidente · dell`Autorità portuale Dassatti ha chiesto interventi di controllo a Regione, Provincia e Comune di Napoli
6 agosto 2012 - Antonino Pane
Fonte: Il Mattino

Veleni in mare, attività bloccate. Il porto di Napoli alle prese con una nuova emergenza, quella degli scarichi abusivi che rischia di provocare danni pesanti alle attività commerciali. La zona più sensibile è sicuramente quella di levante dove insistono diversi collettori e dove ancora bisogna attivare una vera e propria bonifica. L`odore acre è ancora nell`aria. Diventa più forte man mano che ci avviciniamo allo sbocco del canale. E` uno dei collettori dove finisce il Pollena, una sorta di rivolo dei veleni dove finisce di tutto, specialmente durante la stagione invernale. Il mare entra all`interno del collettore e ad ogni sussulto porta fuori acqua di colore scuro, niente ci dicono i marinai della Capitane ria di Porto rispetto a quello che ha sversato nei giorni scorsi. Idrocarburi misti a solventi chimici, vere e proprie bombe di veleni irrespirabili per gli uomini tant`è che per due volte si sono interrotte le attività sulle piattaforme logistiche dei container. Bruciori alla gola, agli occhi.
Gli allarmi. Dal collettore a ridosso della piattaforma logistica dei container sono fuoriusciti due ondate di idrocarburi misti a solL`IltIpegnO ventì.`La prima nella notte tra sabato e domenica della settimana scorsa; la seconda nella notte tra martedì e mercoledì. I primi ad accorgersene sono stati gli operai della Conateco:in pochi minuti l`aria è diventata irrespirabile e il lavoro è stato interrotto. La zona è stata immediatamente ispezionata dagli uomini della Capitaneria di Porto e dai Vigili del Fuoco e solo nel primo pomeriggio dopo diverse ore di stop, 36 al primo allarme, 20 al secondo, è stato possibile riprendere il lavoro in sicurezza. Dai rilievi tecnici è emerso che in entrambi i casi si è trattato di scarichi abusivi, probabilmente due. I prelievi per le analisi sono stati effet tuati dall`Arpac ma, anche se occorreranno alcuni giorni prima di avere i responsi ufficiali, sembra ormai accertato che m entrambi i casi si è trattato di residui di idrocarburi misti a solventi: una miscela che normalmente si forma quando si lavano delle cisterne.
Le cause. Ma come è possibile che questi prodotti finiscono nelle condotte di scarico delle acque piovane? Dove è avvenuto lo sversamento? Per rispondere a queste e ad altre domande l`Autorità portuale ha incaricato una ditta specializzata che tenterà anche di risalire i condotti per arrivare al punto esatto dove è avvenuto lo scarico. Le tracce lasciate da questo tipo di materiale, infatti, sono rilevabili anche molti giorni dopo. «Tutta à area interessata dall`arrivo di queste ondate di veleni - ha chiarito direttore marittimo della Campania, ammiraglio Domenico Picone - è comunque stata circondata con le banne galleggianti per evitare che la chiazza potesse invadere altre zone del porto. Il dispositivo di sicurezza resterà in vigore anche nei prossimi giorni e la zona sarà attentamente sorvegliata dagli uomini della Capitaneria di porto in modo da far scattare immediatamente l`allarme, nel caso incuicifossero nuovi scarichi in arrivo». Perlustrazioni sono state attivate anche a terra. A-giudicare dalla quantità di materiale si tratta di contenitori di grandi dimensioni utilizzati per depositare o trasportare idrocarburi. Le soluzioni. La vicenda ripropone ³1 problema della pulizia di alvei e condotte. Il Presidente dell`Autorità Portuale, Luciano Dassattì, ha inviato una lettera a Regione, Provincia e Comune per attivare subito i meccanismi di messa in sicurezza di tutti i canali di scarico che finiscono nell`area portuale. La zona sotto stretta osservazione è quella di Napoli Est dove è convogliato anche il canale Pollena ritenuto da sempre una vera e propria cloaca a cielo aperto. La messa in sicurezza dei canali di scarico e, soprattutto, la loro pulizia eviterebbe l`accumulo nei cunicoli sotterranei di altre sostanze nocive che, poi, finiscono nel bacino portuale alle prime piogge.

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