Consorzio di bacino, nuova protesta bloccati per 2 ore i camion per Acerra
Mentre monta la protesta dei lavoratori, negli uffici del Consorzio il disordine non è da meno. Il Consorzio è direttamente collegato allaSapna, società provinciale perla gestione dei rifiuti. Dopo le dimissioni del commissario Biagio Giliberti, arrivate martedì (a nemmeno un mese dalla nomina), ieri tra i possibili successori circolava il nome di Natale Argiro (ex ufficiale della polizia, già questore a Benevento). Aliábase delle dimissioni di Giliberti, secondo indiscrezioni, ci sarebbe stata l`indisponibilità a firmare la delibera di conciliazioneconlaprotezione civile, disposta a sborsare 11 milioni anziché i41 richiesti dalConsorzio. Contributi necessari per pagare 5 anni di contributi dovuti ai dipendenti, malversati all`Inpdap. Secondo la versione ufficiale di Palazzo Matteotti, invece, le dimissioni sono arrivate per denunciare una situazione impossibile da risolvere senza l`intervento del governo. Versione condivisa dal presidente della Provincia Luigi Cesaro. Anche la diramazione casertana del Consorzio, sotto la gestione del commissario Gaetano Farina, potrebbeessere sul punto di soccombere sotto il peso delle difficoltà. Farina potrebbe essere pronto a gettare la spugna.
«I contributi non sono stati mai versati — chiarisce Emilio Castellano, segretario provinciale Cgil Funzione pubblica e responsabile del settore ambientale — e non si riesce ad arrivare a una transazio ne che tuteli ilavoratori». Inbilico restano 884 lavoratori che attendono da tempo la stabilizzazione. «Molti di loro lavorano in strutture fantasma della Sapna — aggiunge Castellano — Altri lavorano nei bacini ma non hanno lavoro. Secondo la legge 26 del 2010 avrebbero dovuto trovare una soluzione con la Sapna ma la Provincia nonhamaiprowedutoapresentare un piano industriale». Ora dowebbe attivarsi una cabina di regia governata dalla Regione. Martedì prossimo è previsto un presidio a Palazzo Santa Lucia, poi ci sarà un vertice con l`assessore all`Ambiente Giovanni Romano. «Il 31 dicembre finisce il regime di proroga — spiega Fabio Gigli, regionale Uil Trasporti — e non sappiamo quale sarà il futuro che attende i lavoratori».

