Rifiuti, assedio al termovalorizzatore

2 agosto 2012 - Annalisa Aiardo
Fonte: Roma

ACERRA. Oltre 300 i camion di rifiuti fermi all`ingresso dell`inceneritore, per la protesta dei dipendenti del Consorzio Unico Bacino. È successo ieri mattina, quando 100 maestranze circa del reparto della provincia di Napoli (su 884 totali) hanno bloccato le 2 rotonde di accesso all`impianto. Impedendo l`ingresso ai tir provenienti dai Comuni e dalla stessa City, e stoppando la circolazione delle auto. Ð motivo: rivendicare 6 mesi di stipendio arretrati. Con i lavoratori, al Pantano, c`erano i sindacati (Azzurro, Flaica Cub, üsb, Slai Cobas, Asso Trasporti e Uap). Sul posto, allertati dal personale dell`impianto, sono giunti polizia, carabinieri e vigili urbani. Una manifestazione simile e contemporanea è stata organizzata anche a Giugliano, dove 200 tute blu hanno presidiato il sito di stoccaggio. Caos a Napoli, davanti a uno degli ingressi della sede della Provincia. Ad Acerra, la protesta è cominciata alle 5 del mattino. Grazie alla mediazione della Digos, è stata poi stoppata alle 11,45, dietro promessa di un tavolo in Prefettura, ottenuto per oggi, e un incontro con il Governo. Il vertice si terrà tra operai, Consorzio, Regione, Provincia, protezione civile e il presidente dell`Anci Campania, Cuomo. I sindacati presidieranno pacificamente piazza del Plebiscito, con le restanti maestranze.Tolti blocchi, gli auto compattatori in attesa lungo la carreggiata che costeggia l`impianto, hanno cominciato a conferire i carichi di rifiuti. Ira le province di Napoli e Caserta, il Consorzio Unico conta 2mila e 600 lavoratori. La maggior parte dei quali, ieri, è rimasta nelle sedi di Saviano e del comprensorio per garantire i servizi minimi. Istituito con l`ex legge regionale 10/93, il Consorzio Unico Bacino delle province di Napoli e Caserta nasce per lo smaltimento dei rifiuti. Poi sciolte e raggnippate in un unico ente pubblico con la legge 23/2008, oggi, svolge anche attività di raccolta differenziata. «La Regione ci ha solo formulato l`invito ad iniziare, nel corso di agosto, una discussione sulla nuova legge regionale che riordina il reparto rifiuti in Campania sbotta Orlando Cioffi, segretario regionale Flaica-Cub -. Qualche giorno fa, il commissario liquidatore Giliberti si è dimesso, per i debiti finora contratti dalle precedenti amministrazioni, e che ora ammontano a svariati milioni di euro. Inoltre, i Comuni partecipanti non hanno rispettato la legge 87/2007, che affidava al Consorzio in via esclusiva, lo svolgimento delle attività per conto e nome degli stessi. Infatti, hanno provveduto a costituire proprie società con assunzione di nuovo personale, frutto delle campagne elettorali territoriali. Per normativa, la Tarsu pagata dai cittadini, doveva essere erogata dai Comuni al Consorzio, per pagare noi dipendenti. Oggi, invece, i Comuni la girano direttamente alle società territoriali per pagare i neoassunti. Pur essendo i titolari del servizio, noi non veniamo pagati. All`atto delle dimissioni, Giliberti ha anche chiesto l`intervento del Governo». «La situazione è disperata - racconta Antonietta, 50 anni, acerrana e madre di 2 figlie disoccupate -. Ho 4 affitti arretrati da pagare, ³1 padrone di casa voleva mandarci via. Dalla morte di mio marito, soffro d`ansia e depressione». Oltre Antonietta, dipendente dal marzo del 2000, anche Ciro, 44 anni, di Pompei ma residente a Scafati. «Viviamo un paradosso - lamenta il dipendente dal `96 -: assunti con concorso pubblico e formati, ma inutilizzati perché il Consorzio usa personale non specializzato, reclutato tramite società private: esborso economico maggiore e qualità del servizio inferiore. Perché?».

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