Rifiuti, dirigenti minacciati dagli operai
Senza stipendio da cinque mesi, minacciano i colleghi che lavorano in amministrazione. Questi scrivono ai dirigenti per segnalare «la situazione insostenibile» in cui si trovano. È solo l`ennesimo capitolo della telenovela infinita dei consorzi dibacino. Una telenovela che coinvolge i duemila lavoratori nel cosiddetto Cub, ma che minaccia di avere un finale drammatico perle 884 unità dell`articolazione napoletana: la maggioranza non ha alcuna mansione e difficilmente potrà trovarla infuturo. Ora il cartello dei sindacati autonomi, guidati dal portavoce Vincenzo Giiirinttì. r.hifde l`intervento della prefettura.
Intravedere una soluzione non è facile. Il Cub, infatti, si divide in due articolazioni, quella di Napoli e quella di Caserta. I dipendenti inizialmente provvedevano alla gestione di alcuni impianti e alla raccolta in diversi Comuni. Fino al 31 dicembre del 2010 a pagare gli uni e gli altri era il commissariato di governo che versava 2000 euro per ogni lavoratore. Eppure già allora non esistevano bilanci certificati e spesso e volentieri non venivano versati i contributi: gli arretrati superano i cento milioni. Contemporaneamente il consorzio accumulava debiti con l`erario, non faceva arrivare nelle casse dei sindacati le quote stanziate dai lavoratori e tratteneva dalle buste paga dei dipendenti i soldi da versare alle finanziarie per i debiti contratti senza però farli mai arrivare ai creditori.
La situazione è diventata drammatica da quando, con la fine dell`emergenza, gli stipendi sono andati a carico dello stesso consorzio formato, almeno in teoria, da una serie di Comuni. A Caserta aderiscono molte amministrazioni che però non pagano i servizi. A Napoli 884 unità dovrebbero servire tré piccoli comuni per un totale di 26 mila abitanti. La legge che decretò la fine dell`emergenza decretò che le società provinciali di Napoli e Caserta dovessero varare un piano industriale per poi assorbire parte deilavoratori dei consorzi. L`allora capo della protezione civile. Guido Bertolaso, varò, una pianta organica che prevedeva 424 esuberi, ma questa non è mai stata applicata. Intanto i sopralluoghi delle forze dell`ordine hanno portato a una serie di denunce: i dipendenti erano presenti solo sulla carta. Per pagare si è fatto ricorso a vari escamotage.Agiugnola Sapnaha cercato di negoziare una cessione di crediti con la protezione civile per dare gli stipendi, ma per il momento l`operazione non è andata in porto. E ogni giorno va in scena protesta.
Una protesta che assume anche i toni della minaccia tanto che una ventina di amministrativi della sede di Saviano, ha scrittoall`exliquidatore, Domenico Pirozzi: «A tale situazione si aggiungono anche le continue richieste da parte dei dipendenti delle sedi operative che quotidianamente si insediano presso gli uffici amministrativi dando luogo a episodi di minacce e di violenze».