Le proteste A Scampia i residenti occupano la Municipalità «No al sito di compostaggio nel quartiere»

Bros e consorzi sotto scacco la differenziata

Pressing di ex corsisti e operai Cub per imporre il loro impiego nel riciclo: stop di Asìa e Regione
28 luglio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Non si ferma la protesta di Scampia. Anche ieri mattina un gruppo di cittadini ha occupato la sede della municipalità per protestare contro la decisione dell`amministrazione di sistemare in quella zona il primo sito di compostaggio della città. Subito dopo sono arrivati gli abitanti, i consiglieri e le associazioni di Chiaiano che insorgevano contro l`interruzione dei lavori all`impianto fognario provocato dal mancato pagamento delle ditte da parte del Comune.
Proteste diverse nate per motivi diversi che finiscono conl`intrecciarsi: e infatti nelle stesse ore a piazza Matteotti hanno manifestato anche i dipendenti del consorzio di bacino ormai da cinque mesi senza stipendio. Anche loro, come i Bros, aspirano a lavorare alla raccolta differenziata. Una pretesa impossibile se si calcola che a Napoli l`Asia ha già 2482 dipendenti, che c`è in corso una causa con i 34 lavoratori flessibili della società articolo 1 che hanno rivendicato l`assunzione davanti al magistrato e che l`assessore Romano ha obbligato i Comuni ad affidare i servizi ai consorzi dibacino chenel napoletano contano 881 addetti: solo pochi hanno un`occupazione, gli altri da anni restano senza lavoro e da cinque mesi anche senza stipendio.
La platea dei Bros, tra vecchi corsisti Isola e disoccupati di origini diverse, conta circa 4000 unità. I primi sono stati inizialmente formati per il settore sociale e poi alla raccolta differenziata. I corsi prevedevano lezioni in aula e stage. In realtà gli stessi centri che avevano ottenuto i finanziamenti per formare i senza lavoro improvvisarono aziende nel settore nate e morte subito dopo aver intascato i soldi dei corsi. Sulla vicenda, e sulla mancata presenza dei corsisti nelle aule, è stata anche aperta un`inchiesta giudiziaria.
I corsisti per tutta la durata degli stage hanno ricevuto un gettone di presenza e, una volta finiti i fondi, il governo ha deciso che i nuovi stanziamenti (7 milioni) fossero finalizzati alla creazione di «veri» posti dilavoro. Ma nessun privato ha mai assunto un Bros e così i corsisti da anni continuano a pressare per ottenere un «posto» in un`azienda pubblica. Che a Napoli vuoi dire Asia. Un`impresa che di tutto ha bisogno tranne che di personale visto che è già stata obbligata perlegge ad assumere i 351 dipendenti dell`ex bacino 5, cosa che non è accaduta per nessun`altra impresapartecipata e per nessun altro Comune della Campania. Tutti ottimi motivi per convincere l`Ad Daniele Fortini e il presidente Raffaele Del Giudice a non cedere alle ripetute richieste degli ex corsisti che si sono trovati di fronte un muro invalicabile in Regione dovel`assessore Nappi ha preferito viaggiare con la scorta piuttosto che ricevere i disoccupati organizzati.
I Bros, però, non si sono rassegnati e proprio a Scampia hanno inscenato una serie di manifestazioni rivendicando il bisogno e il diritto di «essere utilizzati per le operazioni di raccolta al posto di consorzi privati e associazioni». Quando nel quartiere partì il porta a porta i corsisti si schierarono contro l`opera d`informazione portata avanti dagli operatori del Wwf che avevano vinto un bando di concorso. «Conosciamo bene il territorio ed i suoi abitanti - spiegarono - e siamo disposti anche a lavorare come volontari, inoltre stiamo dimostrando la nostra buona volontà liberando i sotterranei delle Vele dai rifiuti». Conidisoccupati del quartiere csi schierò il presidente della municipalità, Angelo Pisani che sostenne la necessità di «creare incentivi per i disoccupati del quartiere». La differenziata è andata avanti, i bros sono rimasti a casa, ma la vicenda non sembra conclusa.

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