Bros e consorzi sotto scacco la differenziata
Non si ferma la protesta di Scampia. Anche ieri mattina un gruppo di cittadini ha occupato la sede della municipalità per protestare contro la decisione dell`amministrazione di sistemare in quella zona il primo sito di compostaggio della città. Subito dopo sono arrivati gli abitanti, i consiglieri e le associazioni di Chiaiano che insorgevano contro l`interruzione dei lavori all`impianto fognario provocato dal mancato pagamento delle ditte da parte del Comune.
Proteste diverse nate per motivi diversi che finiscono conl`intrecciarsi: e infatti nelle stesse ore a piazza Matteotti hanno manifestato anche i dipendenti del consorzio di bacino ormai da cinque mesi senza stipendio. Anche loro, come i Bros, aspirano a lavorare alla raccolta differenziata. Una pretesa impossibile se si calcola che a Napoli l`Asia ha già 2482 dipendenti, che c`è in corso una causa con i 34 lavoratori flessibili della società articolo 1 che hanno rivendicato l`assunzione davanti al magistrato e che l`assessore Romano ha obbligato i Comuni ad affidare i servizi ai consorzi dibacino chenel napoletano contano 881 addetti: solo pochi hanno un`occupazione, gli altri da anni restano senza lavoro e da cinque mesi anche senza stipendio.
La platea dei Bros, tra vecchi corsisti Isola e disoccupati di origini diverse, conta circa 4000 unità. I primi sono stati inizialmente formati per il settore sociale e poi alla raccolta differenziata. I corsi prevedevano lezioni in aula e stage. In realtà gli stessi centri che avevano ottenuto i finanziamenti per formare i senza lavoro improvvisarono aziende nel settore nate e morte subito dopo aver intascato i soldi dei corsi. Sulla vicenda, e sulla mancata presenza dei corsisti nelle aule, è stata anche aperta un`inchiesta giudiziaria.
I corsisti per tutta la durata degli stage hanno ricevuto un gettone di presenza e, una volta finiti i fondi, il governo ha deciso che i nuovi stanziamenti (7 milioni) fossero finalizzati alla creazione di «veri» posti dilavoro. Ma nessun privato ha mai assunto un Bros e così i corsisti da anni continuano a pressare per ottenere un «posto» in un`azienda pubblica. Che a Napoli vuoi dire Asia. Un`impresa che di tutto ha bisogno tranne che di personale visto che è già stata obbligata perlegge ad assumere i 351 dipendenti dell`ex bacino 5, cosa che non è accaduta per nessun`altra impresapartecipata e per nessun altro Comune della Campania. Tutti ottimi motivi per convincere l`Ad Daniele Fortini e il presidente Raffaele Del Giudice a non cedere alle ripetute richieste degli ex corsisti che si sono trovati di fronte un muro invalicabile in Regione dovel`assessore Nappi ha preferito viaggiare con la scorta piuttosto che ricevere i disoccupati organizzati.
I Bros, però, non si sono rassegnati e proprio a Scampia hanno inscenato una serie di manifestazioni rivendicando il bisogno e il diritto di «essere utilizzati per le operazioni di raccolta al posto di consorzi privati e associazioni». Quando nel quartiere partì il porta a porta i corsisti si schierarono contro l`opera d`informazione portata avanti dagli operatori del Wwf che avevano vinto un bando di concorso. «Conosciamo bene il territorio ed i suoi abitanti - spiegarono - e siamo disposti anche a lavorare come volontari, inoltre stiamo dimostrando la nostra buona volontà liberando i sotterranei delle Vele dai rifiuti». Conidisoccupati del quartiere csi schierò il presidente della municipalità, Angelo Pisani che sostenne la necessità di «creare incentivi per i disoccupati del quartiere». La differenziata è andata avanti, i bros sono rimasti a casa, ma la vicenda non sembra conclusa.