La colmata Piombino frena sui materiali di risulta: troppi ritardi l`accordo va ridiscusso

Bagnoli, stop ai 65 milioni della bonifica

L'Ue e il governo congelano i trasferimenti II Comune: senza fondi serve un nuovo piano
27 luglio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Bonifica di Bagnoli: il governo blocca 50 milioni, l`Europa ne congela altri 15 e la bonifica resta un miraggio. Per tentare di uscire dall`empasse il vicesindaco Tommaso Sodano scrive al ministro Clini per chiedere di sbloccare quei soldi che permetterebbero alla città di conquistare uno spicchio di mare. È l`ultima puntata di una telenovela che minaccia di diventare infinita. Al momento le cose stanno così: nel dicembre del 2007 fu sottoscritto un accordo tra il ministero dell`Ambiente, la Regione Campania e i sindaci di Napoli e di Piombino. L`intesa prevedeva che i sedimenti provenienti dal mare e dalla colmata di Bagnoli venissero trasferiti nelle casse di colmata di Piombino. Stanziava 115 milioni di euro: 50 provenivano dal ministero dell`ambiente 50 dalla finanziaria del 2008 e 15 dai fondi Fers regionali. Il provveditorato alle opere pub bliche, dopo infinite discussioni, predispose a quel punto un progetto preliminare che prevedeva la bonifica dei fondali marini e della colmata per fare il ripristino della costa. La spesa presunta era già allora superiore ai 115 milioni disponibili. Ï ministero nel 2009 decise di andare avanti con due stralci: il primo programmava la bonifica del mare e il secondo l`eliminazione della colmata e metteva nelle casse del Comune 50 milioni di euro. A marzo del 2012, però, sono stati bloccati i 50 milioni che ricadevano sulla vecchia finanziaria. Intanto gli sforzi di governo, Regione, Provincia e Comune non sono bastati a convincere l`Europa a sbloccare i fondi per i progetti ambientali: incombe ancora la minaccia dell`avvio della seconda procedura di infrazione e quindi Bruxelles, in attesa di decidere se farci pagare una multa, ha congelato tutti i precedenti stanziamenti. E l`amministrazione di Piombino fa notare che, visti i ritardi nell`invio dei materiali, l`intero accordo deve essere ridiscusso.
Intanto la gara per questa prima tranche di lavori è stata assegnata per circa 40 milioni di euro all`associazione temporanea di imprese che ha come capogruppo la Mantovani di Mestre affiancata da Socostramo Sri (Roma) e dalla napoletana Giustino Costruzioni Spa. Poi bisognerà spendere per i trasporti e per una serie di servizi accessori: il conto arriva così a 70 milioni di euro, venti in più di quelli che il Comune ha incassato.
A questo punto diventa veramente diffìcile andare avanti, ma anche tornare indietro: l`appalto è stato assegnato e se fosse disatteso si rischia di dover pagare anche le penali. Per questo il Comune ha rilanciato e ha chiesto a Clini l`apertura immediata di un tavolo di confronto: vuole avere certezza sui finanziamenti necessari perrealizzarelabonifica del mare di Bagnoli, la contestuale eliminazione della colmata e pure la spiaggia balneabile. «E inutile procedere con appalti successivi, sarebbe molto più utile mandare avanti un progetto complessivo. Se sono necessari interventi per rivedere le aree dei Siti di interesse nazionale che sono ritenute troppo estese, bisogna farlo subito e poi andare avanti senza ulteriori ripensamenti», spiega il vicesindaco.
Sulla precedente bonifica dei terreni dove sorgeva l`Italsider, organizzata da Sviluppo Italia, è tuttora in corso un`inchiesta, come ha spiegato il procuratore Federico Bisceglia alla commissione ecomafie alla quale ha anche consegnato un documento tuttora secretato. Le indagini sono state affidate nel 2007 ai Noe allora comandati dal tenente colonnello Giovanni Caturano. È già stata fatta una serie di accertamenti su zone diverse dello stesso sito: una delle ipotesi investigative è che i rifiuti pericolosi, a cominciare dall`amianto, non siano stati correttamente smaltiti, ma semplicemente spostati e seppelliti.

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