Rifiuti, i soldati gestiranno gli impianti cdr
Roma. Sui rifiuti il governo raddoppia. Il consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge (annunciato dal premier mercoledì), un semplice «chiarimento» per il sottosegretario Guido Bertolaso, del precedente provvedimento. Sei articoli in tutto che verranno trasformati in un maxi-emendamento (dopo un breve passaggio in Commissione) al precedente pacchetto in discussione alla Camera. Le misure approvate prevedono l’impiego «in via transitoria» delle forze armate, equiparate «ad agenti di pubblica sicurezza», «per la conduzione tecnica, operativa ed amministrativa degli impianti di selezione e trattamento dei rifiuti». Le misure. Militari ma non solo. Il decreto assegna alle province della Campania - al fine di favorire il rientro nelle competenze degli enti che vi sono ordinariamente preposti - la gestione degli impianti. Impone il completamento dell’impianto di Acerra e chiede un nuovo piano alla Regione. Il decreto stabilisce che il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, «per lo svolgimento delle funzioni di sottosegretario di Stato» non «percepirà ulteriori emolumenti». E quello del trattamento dei rifiuti pericolosi, in particolare rispetto al pericolo di combustione. La novità. L'ultimo articolo del decreto istituisce presso la presidenza del Consiglio dei ministri «una apposita commissione con il compito di effettuare, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del decreto, la ricognizione delle posizioni debitorie e creditorie dei contenziosi in atto riguardanti la gestione dei rifiuti in Campania e di formulare proposte idonee alla relativa definizione». La Commissione dovrà proporre un apposito provvedimento per la gestione delle attività liquidatorie. Le polemiche. Il nuovo decreto e l’annuncio del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, dell’immediata trasformazione dei sei articoli in emendamento al provvedimento già in discussione ha scatenato le opposizioni contro il governo e contro il presidente della Camera. Tanto che alla fine Elio Vito ha chiarito che l’esecutivo «non ha nulla in contrario ad un breve rinvio in commissione del decreto (il nuovo ndr) per l’esame dell’emendamento». Pd, Idv e Udc erano partite all’attacco. Il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, in una lettera indirizzata al presidente della Camera ha chiesto a Fini di «esercitare pienamente i poteri conferitigli dal Regolamento» che assegna al presidente il potere di esclusione degli emendamenti governativi ai decreti che sono estranei ai contenuti dei provvedimenti. E sulla stessa linea si è mosso Michele Vietti dell’Udc. Il nuovo provvedimento del governo è stata comunque la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da giorni Pd, Idv e Udc si lamentano degli emendamenti presentati dall’esecutivo, uno in particolare quello relativo alla riorganizzazione del ministero dell’Ambiente.