Termovalorizzatore, ultimatum al Comune
Battaglia in aula, torna l’emendamento Cip6
«È importante che la proposta su dove installare il termovalorizzatore di Napoli arrivi presto, altrimenti decidiamo noi». Marcello Fiori, neocoordinatore della squadra del sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso affronta la questione inceneritore in maniera concreta. Da poche ore gli è stato conferito l’incarico e, calendario alla mano, ha visto che il 23 giugno scade il termine indicato nel decreto entro il quale il sindaco Rosa Russo Iervolino deve indicare il luogo dove costruire l’impianto. «Se arriva una settimana dopo - racconta ancora Fiori - nessuna dirà nulla, però è del tutto evidente che se non facessero la loro parte noi siamo tenuti a fare la nostra. È finito il tempo di una democrazia bloccata, dove per avere il consenso di tutti nessuno decide». Parole chiare detta dall’uomo scelto da Bertolaso quale «coordinatore dell’emergenza». Ieri mattina il sottosegretario ha fatto un blitz in città a palazzo Salerno e ha varato la sua squadra che resterà in carica fino a dicembre del 2009. Ne fanno parte, oltre a Fiori, altri quattro direttori di struttura: il generale dell’Esercito e già vice di Gianni De Gennaro Franco Giannini (settore tecnico-operativo-impiantistico, si occuperà dellatrasformazione dei cdr e del completamento del termovalorizzatore di Acerra); il dirigente dei servizi ispettivi di finanza pubblica Guido De Marco (settore finanziario), l’ex capo di gabinetto di De Gennaro Antonio Reppucci (settore amministrativo-legale); e il dirigente della protezione civile Maurizio D'Amore (Comunicazione). La questione termovalorizzatore sarà all’ordine del giorno oggi in consiglio dei ministri, dove verrà varato un nuovo decreto sull’emergenza. Fra le novità gli incentivi per la costruzione degli inceneritori. Decisivo l’emendamento presentato dal deputato del Pd Tino Iannuzzi che ha proposto la reintroduzione dei «Cip 6», emendamento votato all’unanimità. Qualche mal di pancia nella sinistra radicale c’è stato, perché questi fondi servirebbero per incentivare le industrie cosiddette «pulite». «In Campania la costruzione di questi impianti - spiega Iannuzzi - è molto complicata, questo lo scopo dell’emendamento che decadrà al termine della crisi». Polemiche anche su un altro emendamento, quello presentato dalla Lega che pretende la restituzione dalla Campania di 450 milioni di euro, i soldi che il governo investirà per la soluzione dell’emergenza. «Voteremo a favore della conversione in legge del decreto sui rifiuti campani soltanto quando vedremo nero su bianco che i 450 milioni di euro che lo Stato spenderà nel giro dei prossimi tre anni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti campani saranno poi rimborsati dalla Campania», ammette il deputato della Lega Claudio D’Amico, a proposito del decreto rifiuti in discussione alla Camera.