Intervento da Roma dopo lo studio del Pascale. Marfella: in regione solo 28 uomini del Noe per 93 reati al giorno

Roghi tossici e boom di tumori Clini: territorio non governato

Il ministro: m Campania ho già inviato i carabinieri
21 luglio 2012
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Le colpe non sono da imputare all`assenza dello Stato, quanto all`assenza di capacità di governo di quei territori». A dirlo è il ministro dell`Ambiente Corrado Clini, intervenuto a seguito dell`esplosione del caso «tumori in Campania», sollevato da uno studio del dottor Maurizio Montella (responsabile dell`Epidemiologia del Pascale). E «quei territori», dei quali parla il ministro, sono diversi comuni di Napoli e Caserta che negli ultimi vent`anni hanno fatto registrare un incremento vertiginoso delle morti per tumore, addirittura più del 40 per cento. Una casistica allarmante e m assoluta controtendenza rispetto al dato nazionale.
A preoccupare è anche la dislocazione geografica dei territori implicati (dove l`incremento del numero dei decessi per alcune patologie tumorali è arrivato a superare il 120 per cento). La stragrande maggioranza si trova infatti in quella che è diventata tristemente nota come la «terra dei fuochi» a causa degli incendi dolosi di rifiuti di vario genere che sprigionano nell`aria quantità enormi di diossina. Sempre il ministro Clini ha dichiarato di aver «già chiesto al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di intervenire e farmi un rapporto, che credo arriverà sul mio tavolo entro pochi giorni. Potremmo prendere dei provvedimenti la prossima settimana».
Altrettanto importante, soprattutto per le critiche che da subito erano piovute sullo studio di Montella, sono le dichiarazioni del ministro dell`Ambiente rispetto ai numeri e alle cifre fornite.
«I dati che abbiamo, riferiti all`uso di quei territori come discariche di rifiuti tossici e illegali esportati dalle grandi fabbriche del Nord — dice —, segnalano che vi è una sorgente di rischio molto importante e i dati dell`Istituto Pascale tornano». Per Clini, all`incapacità di governare il territorio, si aggiunge poi «un circuito dell`illegalità che alimenta anche le componenti di malavita organizzata, che sui rifiuti hanno costruito molte fortune».
In questa situazione, continua: «Vorrei far emergere di chi sono le responsabilità di intervenire, facendo subito in modo che chi ha queste responsabilità se le assuma davvero e le eserciti». Escusa invece l`ipotesi di un commissariamento. «Coi commissariamenti — spiega — chi ha le responsabilità in genere ne viene liberato. Deve invece accadere l`opposto».
A chiedere che si individuino delle responsabilità e che da subito ci siano delle risposte è poi il Direttivo campano dei Medici per l`Ambiente (Isde) che vede tra i suoi iscritti il dottor Antonio Marfella (oncologo del Pascale).
Quattro domande indirizzate al ministro Clini e al governatore Caldoro con le quali i medid tanno notare alcune «anomalie». Tra le altre, il fatto che «per legge regionale (98/2003) la Campania, che da vari decenni registra il maggior numero di gravissimi reati ambientali, ha deliberato che la propria agenzia di tutela del territorio (Arpac) non abbia il potere di polizia giudiziaria per i propri funzionari tecnici, come invece avviene in tutte le altre Regioni di Italia».
E ancora, i medici chiedono come si intenda agire utilizzando i valentissimi Carabinieri dei Noe della Campania, visto che in servizio (dati Legambiente 2012) risultano, in tutta la regione, non più di 28 uomini per i circa 93 reati ambientali che vengono registrati al giorno. Secondo i medici, inoltre: «disattendendo gli obblighi penali previsti dalla legge, i Pompieri di Napoli e Caserta, esposti ad oltre 5.000 roghi tossici l`anno da oltre venti anni non hanno ottenuto un biomonitoraggio individuale di diossina su matrici biologiche e non sono sottoposti a controlli periodici per questo tipo di esposizione professionale».

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