Depurazione, fondi «spariti» il pm indaga su 400 milioni
Una pioggia di euro incassati dai Comuni e mai versati alla Regione per le attività di depurazione. Ammonta a 400 milioni il tesoretto dell`ente. Che però è solo «virtuale»: la Regione, pur vantando tale credito, non può effettivamente disporre delle somme dovute. Dove sono finite queste risorse? Perché i Comuni le hanno trattenute? Sulla vicenda sta cercando difar luce la Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha aperto un`inchiesta sugli sversamenti dei liquami in mare per i disservizi che ruotano attorno al sistema dei depuratori. Su sprechi e mancati introiti indaga anche la Corte dei Conti che sta invece studiando i bilanci degli enti locali.
Quello delle morosità è un problema storico. I Comuni convenzionati, che hanno cioè siglato un accordo con Palazzo Santa Lucia, devono stanziare complessivamente circa 238 milioni dei 400 totali. Una cifra accumulata dagli anni Novanta ad oggi che, primavera dopo primavera, continua a crescere in modo inarrestabile, come una valanga. E quasi a nulla sono serviti isolleciti, le lettere di messa in mora e i procedimenti giudiziari.
Eclatante il caso di Napoli: il Comune ha versato 51 milioni fino al 1998; dall`anno successivo, attraverso la municipalizzata Arin, ha stipulato la convenzione ma - secondo i calcoli dei tecnici della Regione - non avrebbe ancora stanziato 95 milioni. Il vero «bubbone», tuttavia, è rappresentato dagli utenti non convenzionati: non essendoci un preciso schema da seguire, è complicato appurare nel dettaglio crediti e debiti nonché quali siano gli enti virtuosi e quelli non in regola. La lista è lunga: i debiti sono sparsi un po` a macchia di leopardo però le maggiori criticità si registrano soprattutto nelle province di Napoli e Caserta. A conti fatti, gli utenti convenzionati hanno erogato alla Regione 267 milioni mentre quelli non convenzionati solo 93 milioni. Una cosa è certa: in media le famiglie pagano in bolletta 50 centesimi al metro cubo per la depurazione ma questo contributo non viene sempre impiegato al meglio, come si è visto in questi giorni e nelle ultime estati. E allora, fanno sapere da Palazzo Santa Lucia, bisogna subito correre ai ripari perché - è il ragio namento degli amministratori se ci fossero i fondi necessari, sarebbe possibile efficientare il sistema riducendo guasti e disagi, che siverificano ormai troppo spesso. L`assessore all`Ambiente Giovanni Romano accelera: «Abbiamo già attivato le procedure di recupero crediti nei confronti dei Comuni anche se spesso questi interventi non hanno prodotto esiti positivi a causa delle difficoltà economiche degli enti. Andiamo avanti senza sosta e stiamo predisponendo una delibera in cui prevederemo anche la possibilità di rateizzare le pendenze - annuncia - Accanto a ciò stiamo pensando di fissare criteri per eventuali compensazioni tra debiti e crediti dei Comuni». Da un lato il pugno di ferro, dunque, dall`altro lamano tesa: con una strategia in due mosse la giunta Caldoro punta a incassare almeno una parte dei crediti dovuti da utilizzare per migliorare le attività di depurazione e recuperare un po` d`ossigeno in unmomento economico particolarmente difficile come quello attuale.