«Rifiuti, costruiremo tre impianti Arancioni in campo alle elezioni»

De Magistris: la crisi è strutturale. A settembre il mio movimento politico
19 luglio 2012 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

«A fine settembre la nascita del movimento arandone» con il possibile sbarco in Parlamento di componenti della giunta. E su Riccardo Realfonzo, ormai ex assessore al bilancio, «il dispiacere umano di avere dovuto prendere questa decisione ma serviva un cambiamento forte». Il sindaco Luigi de Magistris a tutto campo nel giorno del suo primo rimpasto, probabilmente non l`ultimo. Sulle questioni amministrative detta l'agenda. Tré priorità: strade, trasporti e rifiuti. «L`emergenza è alle spalle ma è molto vero che se la questione rifiuti non si affronta a livello strutturale con gli impianti non si risolve e noi ci stiamo attrezzando» dice il primo cittadino.
Allora sindaco, perché i cambi in giunta?
«È come quando si va dal medico per un controllo o si porta la macchina a fare il tagliando. La nostra esperienza così rivoluzionaria, con una giunta completamente estranea ai partiti è quasi fisiologico che preveda dei cambi. Ed è giusto che il sindaco intervenga dove si ritiene si debba cambiare. Non va drammatizzato il cambio di uno o due assessori, è possibile che accada ancora nel futuro. Si apre una fase nuova e siamo intervenuti sui nodi strategici. Quello del bilancio è l`assessorato più importante».
C`è qualcosa in particolare dove Realfonzo ha sbagliato? Come risponde alle sue parole?
«Si è mostrato inadeguato ad una sfida epocale: dalle partecipate alla lotta all`evasione, su cui ho sempre insistito molto. Leggendo le sue parole ho pensato che è la fisiologica reazione da parte di chi ha coscienza di non aver centrato gli obiettivi ed è stato per questo sostituito. Per il resto vale quanto già detto in altre occasioni: non prendo, vista anche la mia biografia lezioni di legalità da nessuno, soprattutto quando è stru mentalmente agitata per nascondere le proprie responsabilità. Così come sono irricevibili, visto l`operato di questa amministrazione, sermoni sulla necessità di governare in discontinuità, avendo agito in totale rottura col sistema del passato. A Realfonzo consiglio di stare tranquillo: Napoli è in buone mani, soprattutto mani oneste che lavorano assiduamente per il bene dei cittadini e che hanno rilanciato l`immagine di Napoli in Italia e nel mondo. Poi sono intervenuto nel costituire l'assessorato al lavoro. Anche sulle deleghe è una fase nuova che si apre e si caratterizzerà per una maggiore coesione della giunta».
A proposito di deleghe, lei ha tenuto per sé, quella al personale che era di Tuccillo e la Polizia municipale. Una sorta di superassessore. Significa che non hapiena fiducia nella squadra?
«E una atto di generosità. Ho percepito le difficoltà che hanno avuto alcuni assessori, penso a Tuccillo, è un interim di assoluta provvisorietà il personale. Voglio essere molto vicino ai dipendenti e alla Polizia municipale in un momento in cui ci sono i tagli del governo».
Tuttavia nel razionalizzare le deleghe c`è chi perde qualcosa e chi la guadagna. La sensazione è che lei abbia fatto suonare la campana dell`ultimo round per qualcuno.
«Ho dato grandissima fiducia ai miei assessori, anche quando sono stati criticati duramente ma non c`è una gerarchia tra assessori, vicesindaco compreso. La qualità non dipende dal numero di deleghe che si ha, la pesatura la fanno i fatti. Sodano ha assunto un ruolo di coordinamento, la sua mission è però quella dei rifiuti e l`ambiente. Credo di avere razionalizzato ma certo nella fase due mi aspetto che ci siano dei risultati che non sono arrivati e che devono arrivare. Le verifiche si fanno con i risultati giorno dopo giorno».
Il generale Sementa resterà capo dei vigili urbani?
«Al momento non ci sono le condizioni per rinnovare il contratto al generale che ringraziamo per quanto fatto. La mia decisione è di non affidare il comando al più alto in grado del corpo. Ma darlo in maniera provvisoria al capo di gabinetto Auricchio. Mentre sono orientato a mantenere la delega alla Polizia municipale».
Torniamo alla politica: i neoassessori Palma e Panini sono del Pd cosa significa, che la giunta si apre al Pd e ai partiti?
«Teniamo separate le due cose. Le scelte non hanno a che vedere nulla col rapporto con il Pd le ho fatte in piena autonomia. Palma è stato scelto in quanto tecnico competente. Panini per la sua storia di altìssimo profilo nella Cgil, per la sua capacità di incidere nel mondo del lavoro e per la sua capacità di organizzare. Oggi è fondamentale organizzare il capitale umano almeglio. Ha già risolto il problema delle maestre a settembre asili e scuole apriranno normalmente».
Non ha risposto però sul punto politico.
«L`ascolto c`è sempre stato ma ora voglio farmi promotore di un rafforzamento dei rapporti tra i partiti del centrosinistra, la giunta e il sindaco. È mia intenzione provare a costruire il laboratorio che metta insieme non solo la cittadinanza attiva ma anche il centrosinistra e rilanciarlo».
L`assessorato assegnato a Panini va in questa direzione?
«L`assessorato al lavoro è una scelta coraggiosa ma anche rischiosa, le politiche del lavoro competono allo Stato e alle Regione. Sono però convinto che è giunto il momento storico dove le città debbano assumere iniziative forti sui temi del lavoro. Panini può mettere in campo una complessiva strategia per creare le condizioni di sviluppo e posti di lavoro»
Utilizzando la leva dei privati?
«È fallito i socialismo reale, sta crollando il capitalismo. Di fronte a ciò la risposta deve arrivare dalle comunità dove pubblico e privato devono avere il comune intento di investire sui beni comuni. Su opere di interesse strategico. Il profitto per i privati non deve essere solo individuale ma anche sociale. Ci sono le condizioni per mettere in campo capitale umano pubblico e privato nazionale e internazionale. Oggi abbiamo operatori che vogliono investire nella nostra città. Grazie al superamento dell`emergenza rifiuti e ai grandi eventi sportivi e culturali che sono arrivati».
L`identikit che lei fa di Panini sembra essere l`abito buono con il quale presentare il nuovo soggetto politico.
«Abbiamo fatto una riunione giorni fa, tutta la giunta i collaboratori più stretti e anche Realfonzo è stato d`accordo. Abbiamo deciso che a settembre presenteremo con una grande iniziativa pubblica il movimento che parte da Napoli ma avrà una dimensione nazionale. Panini - come altri - per la sua esperienza e per il ruolo che ha avuto potrà avere un ruolo importante. Sarà il movimento arancione».
Come nasce il nome?
«Il tema dell` arancione è il filo del cambiamento che ha unito Napoli con Milano, Cagliari, Palermo, Genova e altre atta. Il rosso è la mia passione di gioventù che rimane la passione politica più forte. L`arancione può rappresentare la proiezione di una politica che supera il capitalismo ma anche un concezione statalista della società non più attuabile. Cioè che lo Stato possa far tutto e tutto debba essere Stato. Anche il privato deve tendere al bene comune, serve un nuovo ordine economico. E ha bisogno di un movimento politico per crescere. Non possiamo più puntare sul sindaco che risolva tutto, oggi è il momento di strutturare».
La proiezione nazionale porterà alle elezioni politiche di primavera?
«Di qui alle elezioni politiche si deve ragionare in termini di un nuovo soggetto politico moderno e l`esperienza napoletana sarà il pilastro. Una cosa è certa noi ci vogliamo stare».
Panini candidato al Parlamento con la casacca arancione?
«Lui mi ha detto che vuole fare l`assessore fino alla fine, non escludo però che qualcuno degli attuali componenti della giunta possa essere candidato al Parlamento. Fare sentire le ragioni di Napoli sarebbe importante».
Torniamo alle note dolenti: strade, rifiuti, trasporti. Il moviimento arancione può essere il pilastro ma nell'immediato come si affrontano queste emergenze?
«La premessa vale per tutte — e tre le cose: senza soldi non si cantano messe. Ereditiamo un debito di 2 miliardi e tagli per 350 milioni. Nonostante questo c`è un piano per le strade più importanti e molte cose le stiamo facendo. L`emergenza buche la stiamo affrontando con Napoli Servizi. La manutenzione è una priorità.
Capitolo rifiuti. Le navi non possono sopperire al nodo strutturale in eterno. Che fare?
«Mi ripeto ma è giusto essere chiari: le settimane scorse abbiamo avuto difficoltà perché ci sono stati tagliati fondi che ora saranno sbloccati. Ci siamo molto arrabbiati. Poi però giusto dire che ci siamo lasciati alle spalle l`emergenza rifiuti e questo è un risultato che vale una sindacatura. Sui rifiuti mi gioco tutto. Abbiamo cominciato a ottimizzare il porta a porta che impegna 300mila cittadini e puntiamo di arrivare a 500mila entro fine anno. Nello stesso tempo abbiamo reso stabile il trasfrontaliere. Ricevere la telefonata del prefetto di Roma che ci chiede un ausilio è gratificante. Abbiamo cominciato le gare per l`impiantistica perché è molto vero che senza gli impianti la questione rifiuti non si risolve in maniera strutturale».

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