«Termovalorizzatore cogestito da Regione e Protezione civile»
Termovalorizzatore di Acerra: presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento protezione civile) e Regione Campania dovranno assumere la «cogestione paritetica», fermo restando il contratto in corso con Partenope SpA per lagestioneeffettiva. I cogestori, però, dovranno concordare, attuare e completare le operazioni materiali e le attività giuridiche richieste per il definitivo passaggio della gestione dell`impianto alla sola Regione, «operando in spirito di leale e célere cooperazione» : a tal fine i rappresentanti delle parti (Stato e Regione) salvo diverso concordato avviso - dovranno avviare le prime intese entro otto giorni. La predetta intimazione urgente è arrivata dal Tar Lazio tramite un decreto monocratìco presidenziale.
Il Tribunale amministrativo regionale capitolino ha sospeso, infatti, in via cautelare, la decisione, con cui lo scorso 29 giugno, il capo del dipartimento Protezione civile e quello dell`Unità tecnico-amministrativa presso la presidenza del Consiglio dei ministri hanno disposto la consegna istantanea a Palazzo Santa Lucia del termovalorizzatoresitoinlocalitàPantano e della documentazione tecnico-amministrativa inerente l`impianto trasferito. Nel trasferimento sono compresi i contratti per lo svolgimento del servizio, finalizzato alla produzione di energia elettrica derivante dal recupero energetico dei rifiuti conferiti. Con il provvedimento governativo impugnato dalla Regione, Palazzo Chigi ha anche dichiarato «definitivamente cessata» la sua gestione dell`impianto, demandando alla Regione il compito di definire con la società Partenope le modalità di prosecuzione del contratto di gestione.
Il magistrato delegato del Tar Lazio, Angelo Gabbricci, ha accolto la domanda di «misure cautelari provvisorie», contenuta nel ricorso («per motivi aggiunti») della Regione, che è stato depositato solo l`altra settimana. La disposizione impugnata davanti alla magistratura amministrativa dal presidente della giunta regionale Caldoro è stata bloccata, però, solo in via provvisoria. Lo stop del magistrato romano, infata, è valido fino al 31 luglio prossimo, quando la vertenza giudiziaria, iniziata con il primo ricorso dello scorso 6 aprile, sarà esaminata in sede collegiale dal Tribunale.
Gli avvocati di Palazzo Santa Lucia - Beniamino Caravita di Toritto, Gaetano Paolino e Maria D`Elia - hanno evidenziato al Òàã diversi profili di pretesa illegittimità, in via diretta e derivata, della sfera di autonoma attribuzione della Regione. Sarebbero, inoltre, violati, secondo il ricorso, il principio di leale collaborazione e varie disposizionilegislative (statali e regionali) che delineano le competenze della Regione e che prevedono che lo smaltimento dei rifiuti sia attribuito ad ambiti territoriali infraregionali definiti.
Come è noto, il presidente del Consiglio Monti, con decreto dello scorso 16 febbraio, ha trasferito alla Regione la proprietà del termovalorizzatore per il prezzo complessivo di 355 milioni, 550mila e 240euro. Nella causa sono costituiti anche i sindacati Cgil, Cisl, Ugl ed Uil, con la difesa dell`avvocato Antonio Palma. La Regione si è rivolta anche alla Corte costituzionale davanti alla quale ha messo sotto accusa per presunte violazioni alcune parti della recente normativa legislativa varata dal governo e ratificata dal Parlamento.