«No al secondo sversatoio nell’area del Formicoso»
Mentre è imminente l'arrivo dei primi compattatori presso la discarica di Pustarza a Savignano, resta alto lo stato d'allerta tra gli amministratori e la gente del Formicoso. Il rischio di realizzazione di un secondo sversatoio in Irpinia, alla località Pero Spaccone di Andretta, resta molto alto. Per questo, i sindaci dei comuni della zona continuano a lavorare per provare a scongiurare questa ipotesi. L'esempio di Savignano ha dimostrato che, soprattutto dopo l'ultimo decreto, le proteste e le mobilitazioni di massa servono a poco. Gli amministratori, dunque, seguono un duplice percorso. Il primo, di carattere esclusivamente politico, ripone le speranze nei parlamentari irpini ma, soprattutto, in Enzo De Luca, esponente della segreteria della commissione territorio e ambiente del Senato. «Stiamo spingendo - spiega il sindaco di Vallata Casarella - per un emendamento che cancelli il sito di Pero Spaccone tra quelli previsti nel Decreto 90. L'Irpinia, per la quantità di rifiuti che produce e l'elevata percentuale di differenziata che raggiunge, non ha bisogno di una doppia discarica». I sindaci della zona, ma anche tutti coloro che hanno partecipato alla marcia di protesta dello scorso 31 maggio, giudicano come una beffa la realizzazione di due sversatoi nella provincia più virtuosa della Campania, «uno schiaffo a chi si è impegnato sul fronte della differenziata e della realizzazione dell'impiantistica». Ma gli amministratori del Formicoso lavorano affinché passi anche un secondo emendamento ad Decreto 90. «Abbiamo chiesto - continua Casarella - che tutte le discariche che verranno realizzate nei siti individuati vengano caratterizzate di livello provinciale. In ogni sversatoio, a cominciare da quello di Pustarza a Savignano, dovranno essere conferiti esclusivamente i rifiuti prodotti nella rispettiva provincia». Ma non è solo sul fronte politico che gli amministratori della zona si stanno muovendo. «Stiamo valutando l'opportunità - aggiunge ancora il sindaco di Vallata - di impugnare il provvedimento alla Corte di Giustizia Europea. Un'azione che sarà avviata dal comune di Andretta, supportato da tutti gli altri della zona». Il silenzio piombato su Pero Spaccone, dunque, non ha di certo addormentato sindaci e cittadini, che continuano a tenere alto lo stato di allerta. «Certo - conclude Casarella - il fatto che noi amministratori della zona non siamo ancora stati convocati da Bertolaso fa ben sperare, soprattutto in considerazione del fatto che Governo e commissariato hanno dimostrato di voler cercare la via del dialogo con i territori. Ma non siamo certo sereni, né rilassati. Anzi, siamo costantemente impegnati affinché venga scongiurata l'ipotesi discarica».