Asìa con i mezzi contati, niente soldi per ripararli
NAPOLI — Non sarà un ritorno all`emergenza rifiuti, ma certo alcuni quartieri di Napoli sono tornati a sporcarsi visibilmente. A Pianura, Fuorigrotta, Bagnoli e al Vomero l`immondizia è tornata a farsi vedere eccome. «Colpa dei camioncini per la raccolta media che, purtroppo, sono in manutenzione», dice un Tommaso Sodano cosciente di come la questione rifiuti si regga sempre su equilibri precari e che al primo intoppo il tappo rischia di saltare. «I tecnici, come il presidente di Asia, mi hanno assicurato che non c`è un caso, che non c`è dolo, sebbene la guardia la si tenga sempre alta. Ð problema è che due dei tré manutentori dei 124 furgoncini non vengono pagati da tempo e non possono più far fronte con velocità alla manutenzione». Sodano parla al cellulare mentre è in treno diretto a Roma. «Vado dal ministro Clini per sapere quando il governo ci darà i 5 milioni sanciti con un protocollo destinato al porta a porta e confermati lo scorso aprile». Già, il porta a porta. Che rischia di arenarsi clamorosamente «anche perché — spiega il vice di de Magistris — a questi soldi che il governo non ci ha ancora dato vanno aggiunti gli 8,2 milioni che doveva darci la Regione e i 2,5 milioni di fondi Fas bloccati da Palazzo Santa Lucia per il patto di stabilità». Situazione nera, insomma. E sempre con l`arrivo del caldo estivo. Perché il problema è strutturale, come ammette lo stesso Sodano: «Lavoriamo — dice — per avere impianti in città e ci guardiamo intorno per realizzare a Napoli un ecodistretto che presenti un digestore anaerobico, un impianto per il trattamento degli ingombranti e uno per il trattamento dei materiali, in questo caso pensiamo al vetro». Al momento, a Scampia c`è un`isola ecologica, «ma la nostra idea è di averne tré: a ovest, a nord e a est della città». La speranza del vicesindaco è che la Regione faccia marcia indietro sull`inceneritore a est «e che quindi, in quell`area, si insedi l`eco distretto, perché la zona si presterebbe davvero». Intanto, però, l`Asia è in difficoltà. Nonostante il Comune abbia acceso un mutuo da 43 milioni per rifinanziarla «dei quali però 30 sono serviti per la spesa corrente e una decina per l`acquisto di nuovi mezzi», dice sempre Sodano convinto che sia «necessario invece recuperare altri venti milioni per potenziare il parco automezzi dell`azienda». Parco che va potenziato e svecchiato, perché, spiega Raffaele Del Giudice, presidente dell`Asia, «la gran parte di questi camioncini che servono per raccogliere l`immondizia nelle strade strette ha tra gli otto e i dieci anni». «Siamo perciò ad una medio che sfiora il 50 per cento del totale di questi mezzi, ecco perché in alcuni quartieri si va in sofferenza. Speriamo però che, visto il completamento della manutenzione di una ventina di questi furgoni, lentamente si torni alla normalità». Anche Del Giudice non ha però dubbi che tutto sia un problema esclusivamente economico, malgrado i napoletani siano letteralmente crocefissi, tartassati, massacrati dalla Tarsu che. costantemente, aumenta oramai ad una ritmo del io per cento l`anno. «La crisi ha rallentato tutto — sono sempre parole di del Giudice —, i pagamenti per chi ci fa manutenzione si sono dilatati. Prima le banche sostenevano maggiormente le aziende, ora non più». Per il numero uno dell`Asia «il problema è da un lato economico, ma dall`altro anche nel senso civico. L`appello ai cittadini è sempre lo stesso: non sporcate le strade». Ð presidente della sodetà di raccolta fa un esempio: «Stanotte (ieri, n.d.r.) faremo una pulizia straordinaria nella zona di Posillipo tra via Grazio e via Manzoni. Quanto resiste pulita? Appena sei ore! come si fa in questo modo?». Un grido di dolore, mischiato però alla convinzione che la sfida sul fronte dei rifiuti abbia un unico sbocco: la risoluzione. «Anche sul porta a porta, sebbene non si possa ampliare ad altri quartieri per mancanza di nuovi fondi, andiamo avanti. Certo, senza soldi è tutto più difficile».