"Troppi trasgressori tra i cittadini più controlli e multe dal Comune"
SEI ore dura la pulizia delle strade per i napoletani. Poi tutto toma come prima: cartacce, rifiuti, roba che andrebbe nel cestino, nel portacenere dell`auto, nel sacchetto nero di casa e che invece finisce la sua vita sull`asfalto. Ë lavoro degli addetti allo spazzamento Asìa dovrebbe andare su quattro turni. Al presidente Raffaele Del Giudice i dirigenti dell`azienda l`hanno appena comunicato. «Abbiamo cronometrato dopo ogni intervento di bonifica, garantito. Ci prendiamo le nostre responsabilità con tutte le difficoltà che abbiamo,ma possibile che nelle campane dell`indifferenziato ci finisca di tutto: dalla testa del pesce spada alla palla da bowling?».
Alle prese con una brutta favola, Raffaele Del Giudice, già direttore di Legambiente Campania e grande conoscitore dei siti e delle questioni inerenti ai rifiuti, una passione che si tocca con mano leggendo il suo intervento nel collettivo "Carta straccia. Economia dei diritti sospesi" edito da Ad est dell`Equatore. Amico della sua terra, di sicuro. Perciò ai concittadini domanda di dare una mano all`Asia. Alla luce delle ultime difficoltà - Vomero, Arenella, Fuorigrotta invasi per alcuni giorni per mancata manutenzione dei mezzi Asia - non parla di emergenza ma invoca campagne di sensibilizzazione da una parte ma anche sanzioni e correttivi per chi insiste a non mettersi in regola.
Che cosa manca? A quanto ammonta il debito del Comune?
«Intorno ai 38-40 milioni di euro, ma il Comune s`impegna e molto. Comunque avremmo bisogno di continuità di cassa».
Che arrivi da dove?
«Torino, Milano, Roma hanno avuto una legge speciale, per Napoli ³1 governo per la differenziata non ha versato un euro».
L`Asia invece quali errori si attribuisce?
«È un`azienda che dopo dieci anni di emergenza rifiuti cerca di riorganizzarsi e la prima cosa èun patto con i cittadini: nessuno rispetta l`orario di conferimento. Vedo ingombranti lasciati a tutte le ore, commercianti che non vogliono collaborare. Pensiamo che qualcuno tema controlli sul pagamento della Tarsu, che purtroppo però non effettua Asia. C`è poi il capitolo materiali edili: abbandonati ovunque. I vetri delle finestre contengono piombo e non sisversano nelle campane».
Che cosa risponde a chipagala Tarsu e non vede il servizio?
«La crisi e i tagli hanno procurato una stretta delle banche: ormai paghiamo i fornitori a 10-11 mesi: assurdo. Aspetta un anno chi ci procura gasolio, bidoncini e ci fa manutenzione a un parco macchine di 650 mezzi di un`età media di 7-8 anni, che per la morfologia della città e il caldo sono in superlavoro».
Niente emergenza, dice, ma le ultime istantanee di Vomero e Fuorigrottane fanno temere il ritorno?
«Noi ci siamo impegnati a efficientare l`azienda prima di Monti... abordo dei nostri tre tipi di camion (portata grande, media e i cosiddetti "gasoloni") c`è un sol uomo aiutato da un braccio meccanico. Ecco perché i rifiuti da terra non vengono raccolti. Ma è anche vero che sono sorpreso da cosi poco amore dei napoletani per la propria città. Vedo mucchi di bottiglie a venti metri dalla campana del vetro. Buste di plastica a terra invece che gettate con un gesto della durata di 30 secondi nel foro calibrato: uno zoccolo duro che non mi aspettavo. Credo sia arrivato il momento di darci una mano con controlli e multe, una sinergia tra vigili urbani e forze dell` ordine: il sindaco ha fatto riunioni sul tema e la delega alla polizia urbana che ha preso ne è un segnale».