Vicino alla discarica casi sospetti. I Nas acquisiscono le cartelle cliniche

Tumori a Pianura, conferme dal consulente del pm

Prime indiscrezioni sulla relazione dell'epidemiologo bresciano nominato dal pm Stefania Buda
13 giugno 2008 - Titti Beneduce
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI – Almeno sessanta persone che abitano intorno alla discarica di Pianura hanno contratto il linfoma di Hodgkin e, secondo l’epidemiologo consulen-te della Procura, è verosimile che questo sia accaduto a causa dei veleni sversati per anni nel-l’impianto di contrada Pisani. L’inchiesta è quella avviata dal pm Stefania Buda in seguito alle denunce dei cittadini di Pianu-ra: con una meticolosità e un’ostinazione che ricordano Erin Brockovich, interpretata sul grande schermo da Julia Roberts, Buda sta cercando di dimostrare le devastanti conseguenze che lo sversamento sel-’vaggio ha avuto sulla salute dei napoletani. L’inchiesta è com-plessa, ma dopo le difficoltà ini-ziali i riscontri arrivano numerosi.

Nelle scorse settimane i carabinien del Nas hanno bussato al-le porte di tutti gli edifici contigui aùa discarica e hanno chiesto le cartelle cliniche delle per-sone affette da patologie. Hanno anche chiesto ad alcune televi-sioni private i filmati in cui gli abitanti di Pianura denunciavano gravi problemi di salute e avanzavano sospetti sulla disca-rica; quelle persone sono state identificate e contattate. I documenti sanitari sono stati poi esaminati dall’epidemiologo bresciano nominato consulente, che sta preparando una relazio-ne. Al pm e al procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, che coordina la sezione, ha anticipato le sue valutazioni, che sono da brivido: c’è un nesso di causalità tra le sostanze trovate nella discarica e i linfomi. Per approfondire ulteriormente la questione, nei prossimi giorni il pm chiederà ai cittadini di Pianura se sono d’accordo a sottoporsi a prelievi biologici. È prevedibile che molti risponderanno sì, visto che da tempo si battono perché si faccia chiarezza sugli effetti della presenza della discarica. Dai campioni di sangue, saliva e urina potrebbero arrivare nuovi elementi.
Ciò che emerge dall’inchiesta su Pianura sorprende, per la sua gravità, gli stessi investigatori. Per anni nell’impianto di contrada Pisani sono finiti veleni di ogni genere, provenienti soprat-tutto dalle città del Nord, con tanto di autorizzazioni degli enti locali. Metalli pesanti, fanghi tossici, olii minerali, vernici, acidi sono stati sversati assieme ai rifiuti solidi urbani senza alcuna precauzione. Poiché molte so-stanze erano urticanti, per evitare incidenti, che pure erano acca-duti, in alcuni casi si scendeva sul fondo dell’impianto con i camion e si risaliva con la sola mo-trice, abbandonando tutto il rimorchio: lo hanno riferito alcu-ni dipendenti dell’impianto che è fermo dalla metà degli anni Novanta
In questo periodo sono in cor-so controlli con esperti del ministero dell’Ambiente per capire esattamente dove siano questi carichi, anche se è già stato accertato che almeno in un caso il rimorchio dei veleni non potrà essere recuperato perché sopra sono sorte delle costruzioni. L’obiettivo è arrivare alla bonifi-ca della discarica, che non è mai stata fatta nonostante lo impon-ga la legge e nonostante sia sta-to istituito con questo scopo il commissariato straordinario, retto da Antonio Bassolino fino al 31 gennaio scorso.’

 

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