Sotto accusa mancanza di depuratori e sistemi fognari inadeguati

L'Arpac: salmonella nel Fusaro e nel Sarno Scuola di Chiaiano, coliformi nell'acqua

13 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI – Se il mare della costa casertana sta messo male, a causa del pessimo funzionamento dei depuratori e degli sversamenti abusivi nei Regi lagni, i corsi d’acqua interni, nella provincia di Napoli e di Caserta, stanno anche peggio. Un caso emblematico: l’alveo Mazzone, nel comune di Bacoli, tributario del lago Fusaro. Il 13 marzo i tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente hanno riscontrato, nel tratto che precede l’immissione nel Fusaro, la presenza del batterio della salmonella. Quello che, in caso contamini cibi consumati crudi o bevande, può provocare gastroenteriti ed altre più fastidiose infezioni. Gli stessi prelievi hanno consentito di appurare che i valori di Escherichia coli sono quasi 200 volte superiori ai limiti di legge.
Dati alla mano, le acque che l’alveo immette nel Fusaro -per gli antichi regione infernale; per Ferdinando IV riserva di caccia; per il regista Comencini ambientazione dello sceneggiato televisivo Pinocchio - non hanno nulla da invidiare, in negativo, al più classico degli scarichi fognari. Lo conferma anche il prelievo successivo, da parte dell’Arpac, effettuato il 17 aprile 2008. «Presenza di salmonella», scrivono ancora una volta i responsabili delle analisi. Non è una novità, purtroppo. Quel che più sconcerta è che il tempo trascorra invano, quando si tratta di affrontare seriamente le tante emergenze ambientali che caratterizzano la Campania.
Su vasta scala, è il dramma delle bonifiche dei terreni contaminati, ad oggi appena abhozzate, nell’ambito dei siti di interesse nazionale. Su scala locale è lo stillicidio delle centinaia di situazioni analoghe a quella dell’alveo Mazzone. Era il 21 dicembre 2006 quando il sindaco di Bacoli Antonio Coppola - recentemente rieletto alla guida del comune dell’area flegrea -firmava l’ordinanza che vietava a chiunque di entrare in contatto con le acque del canale e del lago Fusaro. Il primo cittadino proibiva l’utilizzo di quell’acqua per qualunque uso, irrigazione compresa, e confermava l’interdizione di ogni attività di pesca e allevamento mitili, già prevista da un’ordinaza di maggio dello stesso anno.Un anno e mezzo più tardi nulla è cambiato.
«Il problema potrebbe nascere dall’inadeguatezza del sistema di collettamento del comune di Monte di Procida», ipotizza Michele Balsamo, l’ingegnere che dirige l’ufficio tecnico del comune di Bacoli. Nell’incertezza, la salmonella trionfa. Problemi analoghi nel Sarno, come rilevano i controlli effettuati dall’Arpac, il 21 maggio, in entrambe le stazioni di prelievo: foce Sarno, nel comune di Torre Annunziata; via Fondo dell’Orto, nel comune di Castellammare di Stabia. I campioni rilevano la presenza della salmonella pure li. Risultati che indicano anche in questo caso la presenza di sversamenti fecali non depurati nel corso d’acqua. A Chiaiano, intanto, nella scuola elementare Giovanni XXIII, i controlli dell’Asl sull’acqua potabile hanno rilevato, l’undici giugno, la presenza di coliformi fecali in quantità superiori agli standards fissati dalla normativa. «Nessun pericolo per la salute», garantisce però Giuseppina Amispergh, direttore del Servizio di Igiene e Sanità della Asl Napoli i. «Nelle condotte fatiscenti a volte si formano microincrostazioni che possono determinare la proliferazione dei choli, ma a questi livelli nessun rischio. Un pò di cloro nelle condotte e i valori torneranno standard».

 

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