Rifiuti Oggi la giunta provinciale di Napoli fissa le nuove tariffe

Smaltimento più costoso Aumenterà anche la Tarsu

Smaltimento più costoso
19 giugno 2012 - Angelo Lomonaco
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La riunione di giunta convocata per ieri, come aveva promesso il presidente Luigi Cesaro nei giorni precedenti, è stata aggiornata a questa mattina per motivi tecnici, ma la decisione è già certa: aumenterà in misura consistente la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti che i Comuni dovranno versare alla Provincia di Napoli per il 2012. E poiché tale quota incide per un terzo, per la precisione il 27 per cento, sulla Tarsu, aumenteranno anche i costi per i cittadini di Napoli e degli altri Comuni della provincia. Con ogni probabilità la tariffa non arriverà alla quota record calcolata dalla Sapna, la società partecipata della Provincia che si occupa dello smaltimento, che aveva inizialmente previsto circa 170 euro a tonnellata.
Ma Cesaro ha detto no, quindi non si dovrebbe andare oltre i 140-145 euro a tonnellata, comunque più di ogni altra Provincia della Campania e d`Italia. Se così fosse, sarebbe difficile per il Comune di Napoli limitare la quota dovuta per la raccolta a carico dei cittadini. Il fatto stesso che il tentativo di contenere la tariffa aveva avuto successo Ãàïïî scorso, quando era stata fissata a 116 euro per poi aumentare a 121, non fa ben sperare per quest`anno. Comunque, i numeri si conosceranno questa mattina. Si conoscono già, invece, i motivi che determineranno l`incremento dei costi. Li ha resi noti nei giorni scorsi lo stesso Cesaro: «Non siamo riusciti ad aprire siti e impianti. Perdo mandiamo buona parte dei rifiuti prodotti in provincia nelle altre Regioni e all`estero, con i costi che questo determina».
Il presidente, si sa, avrebbe voluto mettere subito in funzione le cave da ricomporre con il prodotto degli Stir e per questo aveva chiesto che fossero attribuiti maggiori poteri al commissario Vardè. Invece quei poteri non gli sono stati concessi, le discariche non sono state aperte, Vardè è andato via e ora Caldoro dovrà chiedere un nuovo commissario al ministero dell`Interno.
Cesaro vorrebbe anche che fossero realizzati termovalorizzatori di ultima generazione (se non due, come previsto nel piano regionale per i rifiuti, almeno uno nel territorio della provincia), quelli che possano bruciare anche il «tal quale» — cioè i rifiuti indifferenziati — in modo da realizzare la filiera più corta possibile. Invece per questo, nel migliore dei casi, ci sarà da attendere alcuni anni. Palazzo Matteotti, infine, deve anche fare i conti con una raccolta differenziata che in molti Comuni non ha ancora raggiunto i livelli necessari.
La Provincia, insomma, per le proprie esigenze di bilancio si vede costretta ad accollarsi lo spiacevole compito di aumentare le tariffe, però non può adottare i provvedimenti che considera indispensabili per affrontare e risolvere il problema sia in termini economici sia sul piano organizzativo. Come se non bastasse, le stesse motivazioni di questa impasse potrebbero riaprire uno scenario di polemiche tra le istituzioni locali. E suonare decisamente male alle orecchie di tecnici e commissari europei che tengono sotto osservazione la Campania e si apprestano a chiedere aggiornamenti su ciò che è stato fatto negli ultimi mesi.

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