Il dopo Vardè preoccupa le istituzioni
NAPOLI — Le dimissioni di Tino Vardè dall`incarico di commissario per le discariche hanno lasciato uno strascico di preoccupazione, qualche polemica e una fortissima esigenza di informazione. Proprio su questo concordano gli assessori all`Ambiente regionale Giovanni Romano e comunale Tommaso Sodano, che per una volta non si beccano a distanza. Informazione innanzitutto su cosa significhi «discariche», termine che oggi non indica semplici e pericolosi sversatoi di «tal quale», immondizia indifferenziata. Cruelle da realizzare in Campania, e soprattutto in provincia di Napoli, sono destinate ad accogliere compost fuori specifica. Cos`è? «È u materiale certificato che esce dagli impianti Stir — spiega Romano — perfettamente conforme alle caratteristiche nórmate dalla Regione sulle indicazioni di Arpac e Ispra. Materiale che, mischiato al terreno, è idoneo a ricomporre le cave abbandonate». E cioè a fare esattamente ciò che la Commissione Europea ci chiede. «Infatti — aggiunge Sodano — è un errore parlare di discariche. Tuttavia, è stato un errore anche insistere sul Castagnaro, più in generale su tré siti a ridosso di Chiaiano. Quell`area ha già pagato un prezzo pesante. Comunque non si può scegliere un sito sulla cartina, la decisione va costruita, anche con il lavoro che stiamo facendo con la Provincia e la Regione. Vardè, invece, si è mosso un po` come un corpo estraneo, non ha compreso esattamente la dinamica, non ha cercato l`interlocuzione con tutte le istituzioni in un percorso di condivisione. E non dico che sia facile farlo». «La verità — commenta ancora Romano — è che Vardè si è scontrato con le situazioni per cui è stato nominato commissario con prerogative che avrebbero dovuto consentire l`accelerazione della procedure e il superamento delle resistenze».
Intanto il commissario è andato via ma il problema delle discariche da aprire resta. Ed è un problema al quale bisogna trovare soluzione rapidamente, perché incombe il prossimo incontro con i tecnici della Commissione Europea. E non solo. «Per fine mese, al massimo all`inizio di luglio — dice Romano — il Consiglio di Stato si pronuncerà sulla natura del rifiuti prodotti negli Stir. La sentenza è importante, perché fuori regione possiamo mandare la Fut se è riconosciuta come rifiuto speciale e quindi è assoggettata alle regole del libero mercato e richiede solo accordi tra operatori. Se invece fosse considerata alla stregua di rifiuti urbani, allora sarebbero necessarie intese tra Regioni e le cose si complicherebbero. Io sono convinto che la natura di quei rifiuti è alterata dalla lavorazione meccanica, ma non si sa mai». La vera spada di Damocle, comunque, resta l`Europa. Soprattutto con un territorio come quello napoletano, «che per il 92% non è adatto ad accogliere discariche e che, dopo aver subito uno sfruttamento illegittimo per decenni, è riottoso», sottolinea Luigi Cesare. Il presidente della Provincia, che fa notare anche di aver avuto fino a pochissimi giorni fa incontri con Vardè, supportandolo in modo contìnuo sul piano logistico e tecnico, attende ora di sapere cosa accadrà. Con una certa preoccupazione. Come Sodano: «Bisogna sempre essere preoccupati quando si parla di rifiuti . Ma 17 anni di ritardo non si compensano in pochi mesi».
Ora la prima domanda è: il governatore Caldoro chiederà un nuovo commissario? E chiederà che gli siano assegnati maggiori poteri, come la Provincia aveva sollecitato nel dicembre 2011, in occasione dell`incontro con il ministro Clini in Prefettura? «Io auspico l`arrivo di un nuovo commissario — afferma Romano — ma non che abbia più poteri. E importante, invece, che ci sia più informazione su quello che realmente abbiamo intenzione di fare, su cosa significa ricomporre le cave. Non ci può essere sempre e solo un no a prescindere e preconcetto. Ad ogni modo, l`iniziativa resta in piedi ed è l`unico progetto idoneo ad affrontare il problema rifiuti nell`immediato, visto anche che per i termovalorizzatori occorrono anni». L`assessore regionale crede poco negli impianti intermedi e sa che la Commissione Europea consente solo in via provvisoria i trasferimenti fuori regione e all`estero. Allora cosa riferiranno le autorità campane ai tecnici europei? Ð vicesindaco non la vuoi fare più nera di quello che è: «Abbiamo mantenuto all`8o per cento gli impegni scritti: ne abbiamo parlato nei giorni scorsi con il direttore del ministero per l`Ambiente Pernice. Certo — ammette Sodano — restano problemi irrisolti. Per esempio quello delle ecoballe accumulate, non certo per responsabilità di Caldoro e Romano, sulle quali è in corso un contenzioso. Per quanto riguarda Napoli sarò più sereno quando il Governo ci darà i fondi che ci hanno promesso la ministra per l`Ambiente Stefania Prestigiacomo e poi il successore Corrado Clini per ampliare la differenziata».
Con la ministra dell`Interno Cancellieri, invece, parlerà Stefano Caldoro per chiedere la nomina di un successore di Vardè come commissario per le discariche. Anche il governatore è in ambasce per la situazione. Caldoro, dicono dal suo entourage, è soddisfatto per i passi avanti compiuti per il termovalorizzatore destinato alle ecoballe, ma sa benissimo che nessuna soluzione strutturale è stata ancora messa in pratica. Sa anche che ne Berlusconi prima ne Monti poi hanno voluto attribuire poteri speciali al commissario per le discariche, quindi la strada della condivisione è obbligata. Ma inevitabilmente più lunga.