Niente discariche e via il commissario

Vardè si arrende: «Contavo su un sostegno pieno di Regione e Provincia»
16 giugno 2012 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Annunziato Vardè, il commissario nominato ad aprile çîí dalla Regione Campania per elaborare ed attuare il piano regionale rifiuti, lascia l`incarico. Andrà in Molise, commissario ad Isernia. Getta la spugna, dopo che neppure una delle sei discariche che si era proposto di realizzare m provincia di Napoli è stata realizzata. La Regione dovrà ora individuare un altro commissario e non sarà facile, alla luce della pessima esperienza vissuta dal precedente.
Che la situazione si fosse fatta difficile, per l`uomo individuato da Caldero, era ormai chiaro da almeno un paio di mesi. Da quando, cioè, aveva dovuto rinunciare ad inviare i suoi tecnici all`interno della cava del Castagnaro, l`area tra i Comuni di Quarto e Pozzuoli in cui aveva previsto uno sversatoio. I propositi di Vardè si erano infranti davanti alla mobilitazione dei cittadini e dei sindaci, che avevano evidenziato alcune incongruenze del progetto e si preparavano già alle barricate. Il commissario avrebbe voluto poter contare, in quel momento, su un fronte compatto: Regione e Provincia unite nel sostenerlo. Così, invece, non è stato. Le dimissioni del professore Giovanni Perillo, il presidente della Sapna, dal ruolo di responsabile unico del procedimento per la discarica del Castagnaro, sebbene motivate con l`impossibilità di conciliare troppi impegni, hanno sancito in maniera emblematica la solitudine del commissario e la volontà di palazzo Matteotti di sfilarsi.
Dalla Regione, sostegno formale al commissario, ma nulla di più. È stato in quel momento che Vardè ha deciso di andare via. «Meditavo da tempo le dimissioni e le ho formalizzate — ha detto ieri al Corriere del Mezzogiorno — Speravo di fare altre cose», ha aggiunto, «ma tortissime resistenze sul territorio. Non è stato possibile neppure effettuare le indagini tecniche preliminari all`interno del Castagnaro e lo stesso sarebbe accaduto, ne sono certissimo, per gli altri cinque siti in provincia di Napoli che avevo individuato. Io però ce l`ho messa tutta, non ho lasciato nulla di intentato».
Delusione? Vardè, funzionario del ministero degli Interni, non è uomo che vada via sbattendo la porta oppure lanciando accuse. Non è il suo stile. Per capire il suo stato d`animo, perciò, bisogna pesare ed interpretare ogni parola, ogni frase. Ce n`è una in particolare che aiuta a comprendere come si sia sentito solo il commissario, negli ultimi mesi. «Contavo su un sostegno pieno da parte della Regione e della Provincia», dice. Non aggiunge verbo, ma è evidente che, secondo l`ex commissario, quel sostegno pieno ed incondizionato non c`è stato. Soprattutto, a quanto pare di capire, ritiene che sia venuta meno la Provincia. Aggiunge, quasi a farsene una ragione: «Mi rendo conto, d`altronde, che due istituzioni difficilmente si scontrano in maniera frontale. Contro il mio progetto, ricordiamolo, si sono sollevati i sindaci in prima fila, con fasce tricolori e minacce di dimissioni». È dunque un commiato amaro. «La palla toma adesso alla Regione — dice l`ex commissario — che dovrà deddere se e quando nominare il mio sostituto». Caldoro ne avrebbe tatto volentieri a meno.

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