Assemblea del Comitato Punto e a Capo

Da Bagnoli sì al digestore «Ma a patto di non farlo nell`ex area dell`Italsider»

Significative le presenze: dai prof Palma e Benincasa all`avvocato Italiano e al rettore dell`Università europea Scarafoni
16 giugno 2012 - Eleonora Puntillo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Diciamo sì all`impianto per riciclare i rifiuti umidi, ma non consentiremo la suprema bestialità urbanistica di sistemarlo nell`ex Italsider, nell`area di più pregiata vocazione turistica!». Sono stati molto chiari e decisi, ieri mattina con il vicesindaco Sodano (che giorni fa aveva disertato un incontro nella Munipicalità), e nel pomeriggio con i cittadini convocati in viale Campi Flegrei, i rappre sentanti di imprenditori e comitati cittadini di Bagnoli: chiedono un confronto da tenersi in pubblica assemblea di eletti, cittadini e amministratori comunali. Notevole esempio di cittadinanza attiva e consapevole l`incontro pomeridiano, aperto da Antonio Di Dio, bancario in pensione e animatore del «Comitato punto e a capo» che agisce ormai da dieci anni nel quartiere, dove ha coinvolto l`intera cittadinanza nella raccolta degli olii esausti: in 18 mesi sono stati smaltiti correttamente 26 quintali del residuo di fritture, che ogni famiglia conserva nelle taniche distribuite dal Comitato e una ditta specializzata raccoglie.
Nel Comitato ci sono imprenditori, commercianti, casalinghe, professionisti, impiegati. Nulla a che vedere dunque con finti ecologisti che pure a Bagnoli hanno imperversato con equivoche iniziative animate da parenti di camorristi, o denunce ricche di firme di persone inesistenti, finalizzate a lasciare «spiagge libere» agli abusivi Niente dinieghi senza informazione e indicazioni di alternative concrete: «L`impianto anaerobico di compostaggio comporta mobilità pesante e intensa, prevede linee collaterali di trattamento dei gas e altri materiali derivati. Ci sono aree disponibili a ridosso della Tangenziale, altre ex industriali diventate discariche, Bagnoli chiede di poter tornare alla sua vocazione turistica e balneare peraltro riproposta e promessa con la chiusura delle grandi fabbriche...». Antonio Di Dio, l`ingegnere Vittorio Varriale, Umberto Frenna per il Consorzio Bagnoli mare, hanno rivendicato anche chiare decisioni operative per dare a Bagnoli certezze sul futuro, dopo lo spreco di venti anni e di milioni di euro (per esempio nel Centro Benessere e nei complessi sportivi che ora nessuno vuole ne anche gratis, visti gli altissimi costi di gestione e l`assenza di possibili utenze). Significative le presenze e gli interventi: Antonio Palma (professore di Istituzioni di Diritto Romano a Giurisprudenza, ma hainsegnato anche Legislazione Ambientale) ha definito quella di Bagnoli una battaglia di democrazia, dove le norme vanno rispettate ed eventualmente cambiate, mai eluse; Pino Veglia, il professor Fabio Benincasa, l`avvocato Mario Italiano (uno dei tecnia che hanno suggerito al governo il sistema per combattere le truffe alle assicurazioni e premiare gli automobilisti onesti), il giovane laureando Eddy («noi non facciamo terrorismo, l`impianto di compostaggio è cosa ben diversa da un inceneritore»). Fra il pubblico anche il sacerdote professor Paolo Scarafoni (rettore dell`Università Europea di Roma) che aveva accompagnato il professor Palma, e si è ritrovato ad ascoltare tematiche ora diventate (finalmente!) di grande e drammatica attualità anche nella capitale.

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