Fondi Fesr per Acerra: bocciatura bipartisan alla Camera e in Regione
GOVERNO bocciato dalla Camera dei deputati sulla questione del termovalorizzatore di Acerra. Ieri le commissioni "ambiente" e affari costituzionali" di Montecitorio hanno approvato, all`unanimità, un emendamento al decreto legge 59 del 2012 sopprimendo di fatto la norma che prevede il trasferimento forzoso della proprietà dell`impianto di Acerra dalla società Impregilo alla Regione Campania. La disposizione, così come è stata , prevedeva il pagamento dell`importo stabilito, 355 milioni e 500 mila euro, mediante l`utilizzo delle risorse inserite nel fondo coesione e sviluppo (l`ex Fas) e originariamente riservate a tutt`altro tipo di operazioni. A bloccare gli effetti del decreto è stata un`azione bipartisan, visto che l`emendamento è stato proposto dal deputato Paolo Russo del Pdl e appoggiato fin dall`inizio dal collega Tino lannuzzi del Pd. Entrambi campani. "Ringraziamo i colleghi che ci hanno appoggiato — dicono — perché hanno capito che sarebbe impensabile azzerare, per una simile operazione, la capacità di spesa di una Regione". Il governatore Stefano Caldoro, che aveva lanciato l'allarme sui fondi Fesr sottratti allo sviluppo dal palco di Napoli 2020 alla Mostra l`Oltremare, parla di "segnale concreto che conferma il lavoro fondamentale messo in campo dai parlamentari campani". Poi va oltre. "Sono state accolte legittime obiezioni — chiosa — che avevamo posto con il sostegno delle forze sociali e produttive della Campania. Una sfida vinta con il sostegno di tutti e delle stesse Regioni italiane che in sede di Conferenza avevano dato forza alla nostra posizione". Sempre ieri il consiglio regionale della Campania ha approvato un ordine del giorno proposto da Luciano Schifane del Pdl e dai capigruppo dei vari movimenti rappresentati in aula . "Il Governo — rivela Schifane illustrando la richiesta — deve trovare una fonte di finanziamento, per l`acquisto del termovalorizzatore, diversa dal fondo di coesione e sviluppo, evitare che il pagamento incida sul patto di stabilità interno della Regione e prevedere un meccanismo di rateizzazione della somma". Nel decreto contestato, infatti, l`Esecutivo disponeva il pagamento diretto, con soldi dell`ex Pas, alla Impregilo e detraeva i 355,5 milioni dalla capacità di spesa della Regione nell`ambito del patto di stabilità.