«Regione a secco, stop pagamenti alle imprese»

Caldoro: casse vuote perché costretti a comprare il termovalorizzatore. Grandi opere a rischio
10 giugno 2012 - Paolo Mainiero
Fonte: Il Mattino

Un primo allarme lo lanciò a fine aprile quando in giunta avvertì gli assessori di un serio rischio default. «La situazione dei conti è molto difficile», ammise il presidente Caldoro. Un mese dopo a complicare il quadro è arrivato il decreto legge che impone alla Regione l`acquisto del termovalorizzatore di Acerra. Costo, 355 milioni, a valere sui fondi Fas. «È una mazzata che non possiamo sopportare», dice il governatore che ieri ha rilanciato «un fortissimo allarme» sullo stato dei conti. «Il rischio spiega - è il blocco dei pagamenti». Con conseguente paralisi dei cantieri, a partire dalla metropolitana di Napoli.
In una regione dove le uscite sono maggiori delle entrate, dove alcuni settori (trasporti, ambiente, forestazione) assorbono milioni come una spugna, dove la giunta ha deciso di non ricorrere più ai mutui (e quindi all`indebitamento), in una regione dovelariduzione dei trasferimenti statali ha imposto un drastico taglio della spesa, la decisione del governo di imporre l`acquisto del termovalorizzatore a condizioni capestro aggiunge al danno la beffa. Con 355 milioni in meno in cassa, la Regione sarà costretta a bloccare i pagamenti e a interrompere i finanziamenti e chiudere i cantieri, con gravi ripercussioni sodali. «La Ragioneria dice Caldoro - ha lanciato un fortissi- bloccare tutti i pagamenti, in alcuni casi disporre anche la revoca dei decreti di pagamento già in procedura». È per questo che il governatore definisce «insostenibile» la soluzione adottata dal governo. «Il decreto legge attende di essere convertito ma quando sarà approvato sarà legge e quindi gli uffici regionali si sono giàmossi». Dalla sera alla mattina la Campania potrà ritrovarsi con 355 milioni che «incidono sul tetto dei pagamenti e pesano per il 13 per cento sulla cassa, considerando che si tratta di quasi il 70 per cento del tetto che riguarda gli investimenti». Un costo che, spiega Caldoro, «va a incidere sui pagamenti alle imprese, sulle infrastrutture, sull`ambiente, sui finanziamenti ai Comuni e alle Province» e che riguarda «tutti gli investimenti della Regione, la cui voce di bilancio è tra i 600 e i 700 milioni di euro». Contro il decreto del governo Monti che prevede il pagamento del termovalorizzatore con Fas regionali, il governatore ha incassato il sostegno della Conferenza delle Regioni. «Tutte le Regioni - sottolinea Caldoro - hanno approvato un documento nel quale si chiede di levare dal testo il comma che riguarda il termovalorizzatore». Duele questioni affrontate nel documento: una relativa ai contenuti e l'altra per l`estraneità della materia. «Le Regioni hanno fatto una scelta molto dura - dice - e dato un giudizio anche negativo sui contenuti del comma che riguardai`acquisto obbligato del termo valorizzatore».
Sulla vicenda interviene il Pd che legge nel grido di allarme di Caldoro una richiesta di aiuto all`opposizione. «È evidente cheilgovernatore chiede al centrosinistra di dargli una mano. Noi non ripeteremo l`errore che il centrodestra fece nei nostri confronti per puro calcolo politico e che aggravò le difficoltà della giunta Bassolino», dice il capogruppo del Pd Peppe Russo che chiede che si metta fine «allo scaricabarile e si faccia un punto serio delle difficoltà senza dover rincorrere emergenze ormai a cadenza settimanale e senza più proclami. La decisione del governo Monti di certo non avvantaggia la Campania, segue però la scia di quanto fatto dal governo Berlusconi». Il Pd raccoglie l`appello unitario dei sindacati e degli industriali per quanto riguarda i fondi Fas. «Anche in questo caso - aggiunge Russo - intendiamo dare il nostro con tributo non a Caldoro e al suo governo ma alle comunità campane che rischiano di pagare un prezzo altissimo a causa degli errori consumati dal precedente governo nazionale».

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