L`inceneritore di Acerra acquistato da Impreco

Leggo con orrore dai quotidiani che la Regione Campania ha acquistato l`inceneritore di Acerra per la modica cifra di 355 milioni di euro. E lo ha acquistato da un`azienda nota ai più come Impregilo. È sconcertante il meccanismo che si mette in moto con questa mossa degna del miglior scacchista. L`Impregilo sono i "soliti noti": Lodigiani, Giróla, l`ex Impresit Fiat, Cogefar e tutti i sopravvissuti a Mani Pulite. E come se non bastasse, nell`Affaire Acerra sono invischiati i pluri-indagati Bassolino, Cosentino e tutto il peggio della mala politica campana. Ma quel che è peggio è che lo stesso Lettieri, che adesso attacca De Magistris chiamandolo "demagogistris", in campagna elettorale aveva detto che gli sarebbero bastati 90 milioni di euro per fare un nuovo inceneritore che sostenesse quello di Acerra, che a suo tempo andava a scartamento ridotto. Le conclusioni sono ovvie e il perché la Regione Campania acquista l`inceneritore di Acerra è facilmente intuibile. Perché è alle porte la visita degli ispettori De per verificare le percentuali di smaltimento dei rifiuti nella nostra regione, che se dovessero restare così, comporterebbe una multa allo Stato di oltre 8 milioni di euro per inadempienza e non verrebbero sbloccati i fondi FAS che ammontano ancora a circa 150 milioni di euro che la Regione Campania dovrebbe avere. Oltre a ciò, è evidente che i cicli di compostaggio tanto desiderati da De Magistris andrebbero afarsi benedire, perché con il resto dei fondi FAS a disposizione il massimo che si riuscirebbe a fare sarebbe una piantagione di noccioline. Il governatore (volutamente minuscolo) della Campania da quando si è insediato non aveva mosso un solo muscolo, neanche facciale, per ottenere questi soldi, ma guarda un po`, arriva Impregilo e tutto si muove. Perché ormai nessuno si indigna più? Il fatto è che nessuno muove un dito perché siamo tutti convinti che tutto è destinato a funzionare esattamente così.