Sapna, buco da 15 milioni: sospetti sugli appalti
Quindici milioni e mezzo di disavanzo: il bilancio della Sapna è un disastro. Un disastro pagato dai contribuenti. La Provincia, infatti, ha verserà quindici milioni in più alla partecipata di cui è unica proprietaria, facendo lievitare la tariffa di smaltimento da 112 a 140 euro. Ieri la giunta ha preso atto del bilancio 2011 della società muovendo contestualmente una serie di rilievi e allegando una fitta corrispondenza nella quale si rileva che a partire dal febbraio di quest`anno numerosi sono statigli appunti e le richieste di chiarimento. E subito dopo il sì al documento, il presidente Cesaro, accettate le dimissioni da amministratore unico di Claudio Roveda, lo ha sostituito con Gian Franco Frassetto, associato di Organizzazione aziendale all`università degli Studi di Salerno.
Una serie di mosse che sembrano marcare una presa di distanza del`amministrazione rispetto alla gestione della società, all`indomani del sequestro dei conti correnti dei dirigenti della Sapna da parte della Corte dei conti che ha contestato la gestione delle consulenze. E a qualche settimana di distanza dalla convocazione dello stesso presidente Cesaro da parte dei magistrati che indagano sui trasferimenti della monnezza nelle altre regioni italiane organizzati dalla partecipata.
La giunta ha infatti approvato la relazione istruttoria del dirigente capo di Gabinetto Paolo Pisciotta su proposta dell`assessore al bilancio Francesco Serao. Pisciotta spiega che la Sapna ha incassato meno del previsto perché ha lavorato meno rifiuti e poi prosegue spiegando che il disavanzo della partecipata è dovuta sostanzialmente a due fattori: la necessità di portare la spazzatura fuori regione che ha fatto spendere 8 milioni più del previsto, e i 7 milioni e mezzo pagati al consorzio unico peri servizi resi. E qua Pisciotta nota che proprio su questi servizi «manca una specifica analisi di convenienza, efficacia, efficienza ed economicità». E poi Spiega: «A oggi i rapporti con il Consorzio non sono regolamentati mala società provvede a periodici atti di ricognizione delle attività rese, con conseguenti addebiti di costi non contrattualizzati. Ciononostante nel 2012 la Sapna ha ampliato i servizi resi dal Cub senza valutazione di convenienza». Ma ieri mattina la Sapna ha versato altri 2 milioni e mezzo al consorzio basandosi su una cessione del credito vantato nei confronti della protezione civile.Una decisione non approvata dall`assessore al bilancio Francesco Serao che sottolinea «Noi avevamo sottolineato che non si dovevano pagare gli stipendi se da Roma non arrivava; il sì all`operazione». Non solo l`azienda ha iscritto a bilancio i sette milioni che deve avere dai Cub, ma Pisciotta osserva che i tempi di recupero sono incerti.
I rilievi non finiscono qui. La relazione sottolinea, infatti, che il costo del personale è in «significativa crescita» sia per il trasferimento dei dipendenti degli stir di Giugliano e Tufino sia per la sottoscrizione di un contratto integrativo non approvato dall`ente, la concessione di promozioni e di trattamenti aggiuntivi e sigificativi ricorsi agli straordinari. E si sottolinea che la società non è mai stata autorizzata dal`assemblea dei soci, ma che al contrario era stata ammonita a non operare alcuna manovra sul personale senza espressa autorizzazione I dipendenti, poi, sono stati assunti senza procedure pubbliche, gli stir non sono stati adeguati, gli appalti sono stati frazionati. ci sono stati rinnovi contrattuali contrari alla norma. Per concludere si contesta alla Sapna il mancato avviò della stabilizzazione dei rifiuti e lo svuotamento dello stir di Caivano gestito dalla A2a che ha preceduto l`intervento sugli impianti di Tufino e di Giugliano alle dirette dipendenze della stessa Sapna, il tutto senza aver maipreparato un piano industriale Un atto di accusa durissimo corredato dalla fitta corrispondenza intercorsa da febbraio in poi tra piazza Matteotti e i vertici della partecipata.