Ecodistretto per l'addio al tennovalorizzatore
NAPOLI - Il tempo stringe sempre di più. La commissione Ambiente dell`Unione Europea ascolterà i vertici istituzionali campani il 15 giugno sull`applicazione del piano dei rifiuti e tra Comune e Regione restano visioni diverse per convincere Bruxelles a non imporre la maxi multa da 500mila euro al giorno. La rinuncia di A2a alla costruzione del termovalorizzatore di Napoli est (previsto dal piano regionale), per mancanza di copertura bancaria a causa del veto del Comune alla localizzazione, aumenta la precentuale di rischio che l`Europa infligga la multa al governo italiano (che la farà pagare esclusivamente alle amministrazioni locali). Già nei giorni scorsi l`assessore regionale all`Ambiente, Giovanni Romano aveva dichiarato che di questo "il Comune dovrà assumersi la responsabilità". Ieri da Palazzo San Giacomo è stato il vicesindaco Tommaso Sodano ad illustrare il progetto amministrativo per convincere l`Europa e dire addio all`impianto di Napoli est: "Creeremo un ecodistretto, dove sarà possibile trattare la frazione umida, i rifiuti ingombranti e parte del materiale derivante dalla differenziata, dando un contributo straordinario alla filiera degli impianti di cui ha bisogno la Campania - spiega il delegato all`Ambiente del Municipio - L`alterna tiva al termovalorizzatore esiste e la illustreremo a breve. Con la Regione ñ `è piena sintonia, ma la rinuncia di A2a è il segnale che il vento sta cambiando ". La giunta ha già approvato la delibera per un digestore anaerobico in città, in attesa che gli impianti possano diventare tré. Questa la mossa per superare l`ostacolo termovalorizzatore che il sindaco Luigi de Magistris aveva bocciato già in campagna elettorale. L`assessore regionale Romano conferma il suo ottimismo ma la preoccupazione per una multa che sarebbe fatale per i conti campani c`è. "La Campania presenterà ali`Ue fatti concreti in tema di ciclo integrato di rifiuti. Contiamo che i commissari europei continuino a valutarci con la stessa onestà intellettuale dimostrata finora. Sanno che le difficoltà vengono dalla sedimentazione di 15 anni di emergenza. Faremo seguire i fatti alle parole". Sul termovalorizzatore Romano si è detto pronto a fare un "passo indietro se qualcuno presenterò una soluzione migliore, dimostrando che esistono delle alternative, specificando quali sono gli impianti intermedi a cui si fa riferimento e come potrebbero sostituire l`inceneritore". Il Comune ha presentato la propria. Sperando che basti per convincere l`Ue a ritirare la lettera di messa in mora.