Rifiuti, l'incubo della Corte dei conti
I COMMISSARI europei saranno a Roma la settimana prossima. Con l`approssimarsi dell`estate torna a riaffacciarsi l`incubo della sanzione europea sui rifiuti campani. Un percorso iniziato nel settembre scorso, con la messa in mora, e che giunge ora a maturazione. Metà giugno è infatti la data fissata per la verifica definitiva sull`andamento del piano di gestione. Verifica che avverrà a Roma, presso il ministero dell`Ambiente. Lo ha reso noto ieri l`assessore regionale Giovanni Romano, mettendoci sopra una nota di ottimismo: «Speriamo che ci valutino con la stessa onestà intellettuale che hanno avuto fino ad ora». Questi i «pro» che Romano porterà al tavolo: la differenziata al 40 per cento in tutta la regione; l`avanzamento dei tre impianti di compostaggio di San Tammaro, Giffoni Valle Piana ed Eboli, pronto fra 40 giorni; le gare per gli Stir; il «dialogo e condivisione» con le popolazioni della zona di Giugliano per lo smaltimento dei famigerati 6 milioni di tonnellate di ecoballe; i 50 milioni ai Comuni per il potenziamento della differenziata; infine anche il primato nella raccolta di apparecchi elettrici, che vede la Campania prima fra le Regioni meridionali.
Un quadro in cui manca il termovalorizzatore di Napoli, ormai rimasto senza potenziali acquirenti. «Se ci sono alternative — riflette Romano — è arrivato il momento di tirarle fuori». Una chiara chiamata di correo al Comune, la cui opposizione all`impianto è parsa decisiva nello scoraggiare investitori. Il collega comunale terrogativo: «L`alternativa c`è. Abbiamo già approvato una delibera per un digestore anaerobico in città, ne vorremmo realizzare tre. Oltre a questo, abbiamo un piano di atti concreti per fare un ecodistretto nella città di Napoli, dove sarà possibile trattare la frazione umida, i rifiuti ingombranti e parte del materiale derivante dalla differenziata».
Ma in Regione restano senza termovalorizzatore a Napoli, e con il peso di quello di Acerra, il cui pagamento, ormai effettuato, verrà gravato sulla Regione in termini di mancati altri trasferimenti. È il cruccio del presidente Stefano Caldoro: «Abbiamo chiesto che la cifra, 355 milioni di Fas regionali, potesse essere divisa tra Stato e Regione, che non incidesse sul Patto di stabilità. Invece arrivano il danno e la beffa. Ma noi manteniamo una azione molto dura su questo. E in sede parlamentare sono stati già presentad, da Paolo Russo, degli emendamenti soppressivi della norma che prevede l`acquisto dell`impianto con Fas regionali».
Problemi legati ai rifiuti anche in Provincia, dove ieri c`è stato un cambio della guardia alla Sapna. L`amministratore unico Claudio Roveda si è dimesso e al suo posto è stato nominato Gianfranco Frassetto, professore associato di organizzazione aziendale presso l`Università di Salerno. «Una persona che ha competenze specifiche — dice il presidente della Provincia Luigi Cesare — da lui mi aspetto risultati concreti, un nuovo piano industriale e che collabori appieno per chiarire tuttii rilievi recentemente formulati dalla Corte dei Conti».
Dunque ci sono anche le lenti della Corte dietro la decisione in provincia. Frassetto dovrà chiarire gli sprechi, magari anche i conti per l`invio dei rifiuti all`estero. Punto sul quale
Roveda gli halasciato in ereditala sua ultima decisione, ovvero la proroga della gara per ulteriori trasferimenti all`estero una volta terminata la tranche dei viaggi in Olanda tuttora in corso. Un bando da oltre 108 milioni, il cui termine di partecipazione è stato differito dal 15 giugno al 2 luglio. D`altro canto Cesaro è intervenuto anche su un`altra partecipata, la Asub, affidandola al prefetto Biagio Giliberti, già amministratore della Sis. Anche questa unificazione, nelle mani di un prefetto, testimonia della volontà di mettere ordine inbilanci che sono sotto l`osservazione della Corte dei conti.