Rifiuti Voci dall`Olanda: le navi provenienti da Napoli non sarebbero più gradite

De Magistris e la rinuncia A2A «Qui mai il termovalorizzatore»

Il sindaco: «Ora bisogna dare le risposte giuste a Bruxelles»
3 giugno 2012 - Espedito Vitolo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI - Qui il termovalorizzatore non si farà mai. Parola di sindaco che non dissimula la propria soddisfazione per la battaglia appena vinta con la A2A, l`azienda di Brescia rimasta da sola in gara per la realizzazione della struttura a Napoli Est. La ditta ha abbandonato il campo, gettato la spugna e per de Magistris la cosa non è una novità. Il termovalorizzatore - ribadisce durante la celebrazione del 2 giugno - non è all`ordine del giorno e non si farà mai. Ora la Regione ha una scadenza importante, quella del 15 giugno, per dare le risposte che chiede Bruxelles. Andiamo avanti lavorando tutti insieme». E l`incubo è la super multa che potrebbe arrivare dall`Unione europea per la mancanza di un piano regionale per il ciclo dei rifiuti.
Secondo esponenti della A2A è stata proprio la contrarietà del sindaco de Magistris a spingere l`azienda a rinunciare alla gara. «Non ci sarebbero stati i presupposti per lavorare». Così il commissario Carotenuto ha inviato una relazione a Caldero in cui ha ufficializzato che non d sono state offerte per la realizzazione dell`impianto. L`A2A era l`unica società a partecipare al dialogo competitivo spiegando che la realizzazione di un termovalorizzatore «non può prescindere dall`assenso degli enti istituzionali interessati all`iniziativa», ovvero Regione Campania e Comune di Napoli: proprio l`impossibilità dei ricevere un sì di Palazzo San Giacomo, che ha più volte annunciato di voler costruire a Napoli est un sito di compostaggio, ha fatto recedere l`azienda dalla volontà di partecipare al bando. Senza termovalorizzatore viene a mancare la parte più importante del piano che la Regione ha presentato alla commissione europea che entro il 26 giugno dovrà stabilire se andare avanti con la procedura di infrazione o bloccarla. Una situazione complicata anche dal no arrivato per la riapertura della discarica di Chiaiano: un sito che secondo il piano presentato agli organismi europei avrebbe dovuto permettere lo smaltimento di circa 150 mila tonnellate di spazzatura, per le quali ora dovrà essere trovata una nuova destinazione. Inoltre il 16 giugno il consiglio di stato dovrà stabilire se per inviare i rifiuti nel resto d`Italia è necessario un accordo tra Regioni. In questo quadro sembra impossibile evitare le sanzioni europee: circa 191 milioni di euro all`anno. E come se non bastasse sembra che dall`Olanda, come sussurrato da alcuni addetti ai lavori, vengano avanzati dubbi sull`opportunità di accettare altre navi cariche di rifiuti provenienti da Napoli.

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