Registro tumori la Regione:«Sì alla legge»
Gli scienziati in campo: «Basta ritardi»
Si sblocca, dopo un lungo e tormentato iter, la legge per l`istituzione del registro dei tumori in Campania. In queste ore la commissione Sanità del Consiglio regionale, presieduta da Michele Schiano di Visconti, ha licenziato (all`unanimità) il testo che passa adesso all`esame dell`Aula. Con il provvedimento si prevede l`istituzione di una rete di registri provinciali dei tumori ai quali si affiancherà un registro unico dei tumori infantili. Lo stallo, durato mesi, era dovuto soprattutto alla mancanza di copertura economica: da qui lo stop imposto dalla commissione Bilancio. La strada resta però in salita per le incognite legate ai tempi di approvazione. Per questo motivo scienziati, medici e ricercatori scendono in campo chiedendo al Consiglio diaccelerare. L`appello è contenuto in un manifesto firmato da «cervelli» che operano tra l`Italia e gli Stati Uniti: in prima linea figura l`oncologo e direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia Antonio Giordano, ma la battaglia è stata condivisa - tra gli altri - da Giulio Tarro, Frank Romeo, Gary Stain, Massimo Di Maio, Umberto Galderisi, Gennaro Ciliberto, Antonio Martella, Alfredo Mazza, Antonio Santoriello, Prisco Piscitelli, Maddalena Barba, Maurizio Proietti, Giuseppe Cornelia, Massimo Crespi, Alfredo Fucito e dal senatore Ignazio Marino, presidente della commissione parlamentare d`inchiesta sull`efficacia e l`efficienza del Servizio sanitario nazionale. Alle istituzioni i firmatari del manifesto chiedono impegno e trasparenza, alla società civile di vigilare sulla salute di tutti.
Giordano va all`attacco: «Il registro tumori non è uno strumento di potere politico o economico, ma è un mezzo indispensabile per tutela rela salute della popolazione; l`assegnazione dell`istituzione/organizzazione e gestione del registro dovrà seguire solo criteri meritocratici e non di "affiliazione" politica o altri ancora utilizzati finora che hanno comportato le conseguenze note; è necessario che vengano istituiti sistemi di verifica e controllo continui dell`efficienza ed efficacia operativa di uno strumento di così rilevante importanza sanitaria e sociale». Per il direttore dello Sbarro Institu te «la tutela della salute dei cittadini campani deve essere uno degli obiettivi principali della classe politica dirigente. E allora - tuona - non si pensi di consegnare questo strumento ai "soliti noti". Solo in questo modo si mostrerà la volontà politica di voltare pagina e di abbandonare la logica della spartizione di poltrone e di potere socio-economico». La preoccupazione di medici e ricercatori è, insomma, che il registro non venga affidato nelle mani di personalità esperte e competenti: «Se così fosse - avvertono - la sua utilità potrebbe essere fortemente limitata». Immediata la replica di Raffaele Calabrò, consigliere del governatore Stefano Caldoro per la sanità: «Stiamo lavorando da tempo in questa direzione. Il registro è già attivo nelle province di Salemo e Casería e nell`Asl Napoli 3 mentre sta per partire nella Napoli 2. Gran parte della popolazione è dunque già monitorata. Accanto a ciò il Consiglio è impegnato a predisporre una legge di sistema, che sarà varata in tempi rapidissimi. Le sollecitazioni che vengono dalla comunità scientifica sono un fatto certamente positivo, ma la politica si è già attivata per centrare l`obiettivo». In parallelo la giunta de Magistris ha varato il progetto per dar vita a un Osservatorio oncologico al quale, fanno sapere da Palazzo San Giacomo, «lavorerà un gruppo di giovani ricercatori napoletani». L`iniziativa, che sarà presentata domani alle 12 in sala giunta dal vicesindaco Tommaso Sodano e dall`assessore PinaTommasielli, rientra nel più ampio piano di interventi relativi alla costituzione di un registro dei tumori nella città di Napoli. Anche in questo caso l`obiettivo è colmare un pesante ritardo accumulato in passato in un territorio a rischio che necessita più di altri di maggiore informazion.