Discarica di Chiaiano, piano di chiusura cercasi

L'impianto non riaprirà nel 2013 come stabilito in un primo momento Ma per la bonifica e il riutilizzo restano i nodi della fragilità dell'mvaso per vizi di realizzazione e i 20 milioni che mancano
18 maggio 2012 - Ettore Mautone
Fonte: Denaro

Discarica di Chiaiano: dopo la chiusura dell`invaso, a dicembre scorso, e il recente aitala della Procura alla riapertura del sito (prevista nel 2013 dal Piano rifiuti della Regione per 50 tonnellate annue di frazione umida stabilizzata), il nodo da sciogliere riguarda la copertura finanziaria per la bonifica e messa in sicurezza dell`ex poligono. Oltre alle difficoltà legate ai vizi costruttivi che emergono dalle indagini della Procura il nodo da sciogliere riguarda il fatto che à originario progetto per la realizzazione della discarica è monco del capitolo che riguarda la sua chiusura. Certo, esiste un progetto per la realizzazione di un parco, redatto dalla Regione in tempi più recenti. Ma la proposta, non essendo stato prevista a monte è anche (dopo accese lotte della popolazione locale e sulla quale grava un`inchiesta della magistratura) la sorpresa che trapela al Denaro da fonti riservate è che nel progetto di costruzione e realizzazione della discarica - redatto per decreto legge due anni orsono - non è previsto il piano di chiusura e bonifica. In pratica mancano all`appello oltre 20 milioni di euro necessari alla messa m sicurezza del sito nella zona collinare di Napoli e alla sua conversione per l`uso pubblico. Recentemente la Regione Campania ha messo a punto un progetto per la realizzazione di un parco dei divertimenti nella cava collocata nel Parco dei Camaldoli ma prima bisognerà procedere alle bonifiche e, soprattutto, reperire i fondi. Resta inoltre da chiarire se la Cava ria prirà o meno dal 2013 per accogliere 50 tonnellate annue di frazione umida stabilizzata proveniente dallo Stir di Caivano. Un tassello necessario, secondo i tecnici di Palazzo Santa Lucia, per colmare l`invaso e procedere alla corretta, definitiva chiusura. Sullo sfondo del piano rifiuti della Campania restano le incertezze relative alla costruzione dell`inceneritore di Napoli est laddove, da un lato l`amministrazione comunale di Napoli ha deliberato la realizzazione in quell`area di un sito di compostaggio (investiti 8 milioni di euro) mentre dall`altro la Regione intende andare avanti nel progetto.
IL PIANO DELLA REGIONE
II piano rifiuti 2012-16 predisposto dalla Regione prevede, intanto, che il milione e 285 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati prodotti nel 2012 sia così distribuito:
600 mila tonnellate destinate al termovalorizzatore di Acerra, 40mila nella discarica di Terzigno, 200 mila nella discarica di San Tammaro, 50 mila nella discarica di Savignano, 425 mila fuori regione e 110 mila all`estero. Nel biennio 2013-14 secondo questo piano, riaprirà Chiaiano e anche Sant`Arcangelo Trimonte per ricevere 50 tonnellate l`una di frazione umida stabilizzata. Dovrebbe aprire poi il sito da 20 mila tonnellate di Paenzano e dovrebbero essere aperte discariche per 150 mila tonnellate tra Napoli e Salemo. Il piano non dice dove. Ma questi siti fantasma dovrebbero garantire la diminuzione dei conferimenti oltreconfine. Nel 2015 dovrebbe poi chiudere San Tammaro e i conferimenti fuori regione dovrebbero cessare. Nel 201 á, infine, i tennovalorizzatori di Napoli est e Salemo e il gassificatore di Casella permetterebbero la fine dell`emergenza. Ma e` è un piccolo particolare: per i primi due le gare d`appalto sono in corso, ma se per Napoli non c`è accordo tra Comune e Regione mentre per per Salemo, oltre ai contrasti tra Comune e Provincia, ci sono ritardi nell`avvio dell`opera a causa di una documentazione incompleta nella certificazione antimafia della ditta appaltatrice.

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