L`emergenza ambientale

Stop Chiaiano, nuovo piano o scatta la supermulta

Regione al lavoro dopo il blocco del gip alla discarica. Romano: «Invieremo i correttivi a Bruxelles»
18 maggio 2012 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Dalla Procura di Napoli arriva uno stop alla società che gestisce la discarica di Chiaiano, la Sapna, e alla Regione, che ne hanno ipotizzato la riapertura entro il 2013 e va subito in crisila road map inviata dall`assessore Giovanni Romano alla commissione europea.
Il piano, infatti, prevedeva che nello sversatoio di via Cupa del Cane arrivassero 150mila tonnellate di rifiuti tra il 2013 e il 2015. E ora tutta quella spazzatura dovrà trovare una nuova e diversa destinazione. Cosa non facile, visto che le discariche in Campania non le vuole nessuno. Probabilmente, quindi, si intensificheranno i viaggi verso le altre Regioni (se non li stopperà la sentenza del consiglio di Stato attesa per giugno) o verso l`estero. In ogni caso bisognerà informare l`Europa. «Il piano che abbiamo presentato a Bruxelles - spiega l`assessore Romano va ovviamente sottoposto alla verifica dei fatti e degli accadimenti. Quando abbiamo preparato il documento non potevamo prevedere la decisione della magistratura alla quale ovviamente ci adegueremo». E per adeguarsi bisognerà inviare delle correzioni a Bruxelles che a giugno dovrà decidere se mandare avanti la procedura d'infrazione già avviata a settembre e congelata nella speranza che la Campania trovasse finalmente la ricetta giusta per uscire dall` emergenza infinita.
D`altra parte, bisogna ricordarlo, a Chiaiano non si sversava ormai dal novembre del 2011, da quando la Sapna aveva sospeso i conferimenti. A maggio dello stesso anno i Pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio avevano sequestrato parte della discarica dando il via ai rilievi sui quali ha poi lavorato l`ingegner e Luigi Boeri. La perizia ha evidenziato una serie di criticità: i risultati sono stati notificati alla società provinciale che aveva chiesto, attraverso i suoi legali, una sorta di nulla osta alla ripresa di attività di sversamento. Lo stop della magistratura, quindi, fa cadere un tassello del complesso puzzle disegnato dagli enti locali per rassicurare l`Europa sulla soluzione del problema rifiuti. Ma i tasselli in bilico sono anche altri.
Resta incerto, infatti, il futuro del termovalorizzatore di Napoli est per il quale il commissario Alberto Carotenuto ha bandito una gara che è diventata ad ostacoli: il 23 aprile la A2A, l`unica società ammessa al dialogo competitivo, aveva chiesto novanta giorni per presentare un piano economico, il commissario ne ha concessi trenta. La prossima settimana, dunque, l`azienda bresciana dovrà dimostrare di aver fatto concreti passi in avanti. Altrimenti si tornerà a zero. Difficile anche la strada perla realizzazione del termovalorizzatore che dovrebbe bruciare le balle: bisognerà innanzitutto caratterizzarle per poi definire il tipo di impianto da realizzare. Incertezze che sembrano pesare. E infatti mercoledì il ministro Clini aveva spiegato alla commissione ecomafie: «Lo smaltimento delle ecoballe è connesso alla realizzazione di un impianto di termodistruzione che possa prevedere anche la valorizzazione energetica. Tutto questo è di competenza della Regione e allo stato dell`arte non abbiamo avuto indicazioni in merito. Io sto aspettando anche perché dovremo dare una risposta alla commissione Ue entro la fine di giugno». Parole che non sembrano autorizzare all`ottimismo. E infatti Clini ha concluso: «Spero in una soluzione perché altrimenti sono 500 mila euro al giorno di multa fino a che la situazione non è gestita. La multa,infatti, non ci libera dal fare quello che deve esser fatto per superare la situazione. Bisogna capire se se ne dovranno fare carico tuttì i cittadini o soltanto l`ambito locale». In questo caso i soldi da versare a Bruxelles divorerebbero l`intero bilancio regionale. Ma finora gli amministratori campani sembrano restare sereni.

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