Cdr in crisi, si blocca la raccolta nei comuni

L’Asa non riesce più a garantire i servizi minimi e domani scioperano i dipendenti degli impianti
12 giugno 2008
Fonte: Il Mattino Avellino

Nuova crisi dei rifiuti alle porte, anche se con l’imminente apertura di Pustarza potrebbe essere scongiurata. Ieri, per il terzo giorno consecutivo, il Cdr di Pianodardine è rimasto fermo a causa della difficoltà nell'evacuazione delle ecoballe, fino alla scorsa settimana trasferite presso il sito di Coda di Volpe nel salernitano. Ieri, inoltre, non è stato autorizzato alcun trasferimento, verso Macchia Soprana a Serre, della Fos prodotta e accumulata nelle discariche di servizio dell'impianto. Il Cdr non è riuscito, dunque, a garantire i conferimenti previsti. Di conseguenza, la raccolta, nella città capoluogo come nel resto della provincia, è rimasta paralizzata. I cumuli di rifiuti lungo strade e marciapiedi di Avellino e di numerosi altri centri d’Irpinia crescono a vista d’occhio. Ormai sono circa mille le tonnellate stoccate a terra, di cui trecento nella sola città capoluogo. Ed oggi la situazione non sembra destinata a migliorare. L’Asa, intanto, già da ieri non riesce a garantire più nemmeno i servizi indifferibili, nei pressi di scuole, carceri, ospedali e case di cura. I mezzi a disposizione sono tutti saturi di immondizia raccolta nei giorni scorsi. A breve, dunque, potrebbero essere bloccati anche le raccolte in occasione dei mercati, la differenziata ed il servizio di spazzamento. Difficoltà provocate dall'ennesima chiusura improvvisa dell'impianto che non ha permesso alla società di viale Italia una programmazione per la gestione della fase di emergenza. La ripresa della raccolta sembra legata a filo doppio all'apertura della discarica di Savignano, ma anche al dissequestro del sito di stoccaggio per le ecoballe di Pianodardine. In questo senso, su richiesta del commissariato, è stato fissato per domani mattina un nuovo sopralluogo con tutti gli enti interessati, Cosmari Av1, Asl, Arpac, vigili del fuoco, per una verifica dello stato di fatto ed un accertamento dei lavori prescritti dal Gip del Tribunale di Avellino, al fine di ottenere il dissequestro dell'area. A quel punto, verrebbero ripresi i lavori per l'allestimento delle ulteriori piazzole per lo stoccaggio. Ieri, nel frattempo, non si è tenuto l'incontro tra l'assessore dell'ente di palazzo Santa Lucia Ganapini, Fim, Fiom e Uilm regionali e le Rsu degli impianti Cdr della Campania. Il vertice, convocato per fare chiarezza sul futuro degli impianti Cdr e le prospettive occupazionali delle maestranze, è saltato per l'indisponibilità dell'esponente della Giunta Bassolino. Organizzazioni di categoria e lavoratori, che attendevano risposte precise rispetto alle tante ipotesi ventilate nell'ultimo periodo, dalla chiusura e adeguamento delle strutture alla cassa integrazione per le maestranze, passando per il cambio di gestione con l'avvento dei militari, hanno accolto con sdegno il rinvio del vertice. Di qui la scelta di confermare lo sciopero previsto per domani. I lavoratori di tutti gli impianti Cdr, Pianodardine compreso, incroceranno le braccia per l'intera giornata. Ma, soprattutto in Irpinia, non è solo la questione della presunta chiusura del Cdr per l'annunciato adeguamento a preoccupare sindacati e lavoratori. Le maestranze, infatti, sono tutte legate da contratti di lavoro a tempo determinato, alcuni dei quali sono in scadenza già nelle prossime settimane. Per questo, le organizzazioni di categoria premono per ottenere risposte riguardo le prospettive occupazionali di lavoratori».

 

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