Il dossier dei servizi segreti

Equitalia e anarchici, nasce il 'ribellismo distruttivo'

L'Aisi: a Napoli le manifestazioni contro la crisi terreno ideale per azioni eversive
Il 20 marzo scorso la perquisizione nella sede Louise Michel a Montesanto. Ieri sul web l`attacco alle banche e agli istituti di credito: "Ribelliamoci al sistema"
13 maggio 2012 - Giancarto Maria Palombi
Fonte: Cronache di Napoli

Gli obiettivi sensibili
Intensificata la sorveglianza a sedi di aziende, ambasciate e caserme L`appello degli 007 di Roma
La comunicazione
Blog, radio online e siti di contro informazione: sono queste le nuove piattaforme di collegamento I precedenti
Nel novembre del 2010 una grande manifestazione coinvolge circa 1500 soggetti vicini a sigle anarchiche.
NAPOLI - "Nella mattina di martedì 20 marzo, l`atrio di Palazzo Gianturco nel quartiere diMontesanto lia assistito all`invasione di circa 20 loschi figuri: agenti della sezione antiterrorismo della digos (tra i quali almeno 8 in passamontagna), degli artificieri, della polizia postale e scientifica, si sono dati appuntamento per perquisire il Centro Studi Libertari Louise Miche!". Sono trascorsi nove minuti dalle 18 del 21 marzo scorso quando su un network di comunicazione compare un post E` così che nel nuovo linguaggio della comunicazione 2.0 si descrive un intervento, un commento. A cento giorni dal corteo "Contro la repressione" di circa 1.500 tra anarchici, aderenti ai centri sociali e molte sigle dell`estrema sinistra, che si è svolto nel capoluogo partenopeo, gli apparati investigativi della forze dell`ordire intensificano l`attività di ricerca ed identificazione di "soggetti sospetti". La perquisizione nel centro studi legato a sigle anarchiche avviene all`indomani della presentazione di un dossier al Parlamento redatto dagli analisti dell`Aisi. il servizio seereto intemo. Tré banche assaltate, fili delle telecamere poste davanti ai negozi tagliati perché non immortalassero le azioni illecite, una linea della metropolitana chiusa, fumogeni e lanci di sassi: Napoli ha sempre affrontato situazioni complesse sotto l`aspetto dell`ordine pubblico (dai disoccupati ai cortei studenteschi) eppure - sottolineano gli analisti dell`intelligence - non viveva queste tensioni dagli anni del terrorismo. E se tra la fine degli anni Settanta e la metà degli Ottanta il `nemico` da studiare e contrastare era `rosso` (la cellula brigatista partenopea fu tra le più attive, in particolare sul fronte ideologico), ora da Roma fanno sapere che il rischio all`ombra del Vesuvio porta i colori scuri dell`anarchia. "I fatti di Napoli e più in generale sia a livello locale che in ambiti di più ampia contestazione continua a profilarsi il rischio di derive violente per il possibile inserimento, nel quadro di legittime espressioni del dissenso, di gruppi o soggetti che, anche sull`onda del `ribellismo distruttivo`, intendano praticare elevati livelli di contrapposizione", è con questa breve analisi che il servizio segreto civile descrive i pericoli eversivi che si annidano nelle "nuove contestazioni". In realtà, ciò che emerge dal lavoro degli 007, è uno scenario antagonista per nulla nuovo. L`elemento `rivoluzionario` sta nell`inserimento di possibili azioni terroristiche in contesti che solitamente vengono gestiti nella routine dell`ordine pubblico. Difficile che a Napoli possa comparire l`immagine di un ragazzo in passamontagna che impugna una P38 durante le proteste per Equitalia, possibile - o fortemente ipotizzabile - l`utilizzo di ordigni nei confronti di obiettivi sensibili. Ed ecco che il timore degli analisti dell`Aisi si concretizza in un appello alle forze dell`ordine ad intensificare la sorveglianza nei confronti delle sedi di banche, caserme, ambasciate e aziende. Il terreno su cui si muove la nuova battaglia degli apparati investigativi è senza dubbio il web. E` sui blog che gli attivisti organizzano riunioni, producono manifesti e invitano alla diffusione di volantini di denuncia (come quello contro Equitalia prodotto dagli anarchici di `Gaa Senza Patria` e diffuso in rete proprio ieri pomeriggio). "Sbirri, giornalisti e politici i prossimi della lista", una manifestazione d`intenti vecchia di trent`anni, che dai ciclostilati si è trasferita ora sulle App per smartphone. Le minacce corrono via Viber.

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