Assalto Equitalia in campo gli ultra anti-discariche

Dalla guerriglia nell`emergenza rifiuti ai bus incendiati: le analogie all`esame
13 maggio 2012 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

Molte mani e una sola testa. Come sempre succede quando si fa di tutto per agitare la piazza e cavalcare lo scontento facendolo degenerare anche in scontri e raid teppistici - tra le molte ombre che si annidano in questi scenari ce n`è una più lunga e più inquietante: quella di un regista, un grande burattinaio che sapientemente muove i fili della «resistenza».
Il sospetto toma anche nel caso dell`assalto di due mattine fa alla sede del corso Meridionale di Equitalia. E su questo lavorano gli investigatori. Le indagini ora sono coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, al quale già domani mattina potrebbero arriva re le prime informative stilate dalla Digos della questura di Napoli. Inevitabilmente, dalla lettura di quelle carte scatteranno alcuni passaggi che si possono dare per scontati; a cominciare dalla iscrizione nel registro degli indagati delle sette persone identificate durante gli scontri che l`altra mattina hanno fatto ripiombare le strade della città in un clima fosco di guerriglia. Come ai tempi dei raid inscenati dai disoccupati organizzati. Ma il numero degli indagati è destinato acrescere: dalla visione dei filmati acquisiti dalla polizia in queste ore stanno giungendo nuovi importanti elementi che allargherebbero il numero dei facinorosi. «Solo uno sprovveduto, ragiona un inquirente, può immaginare che quanto accaduto all`esterno degli uffici di Equitalia a due passi dalla Stazione centrale sia frutto della casualità. Così evidentemente non è: ed anzi c`è il forte sospetto che quegli scontri siano stati non solo cercati, ma anche pianificati con cura».
Ma chi è che soffia sul fuoco del disagio sociale, alimentando lo scontro di piazza? Le piste sono ancora tutte aperte. Un fatto è certo. Le difficoltà, in questo caso, sono molteplici: anche perché - e la cronaca, anche quella più recente lo ha ampiamente dimostrato - a Napoli i fattori di disagio sociale diventano un moltiplicatore che di fatto riversa in mille rivoli quella che potrebbe essere un`unica e chiara pista. Il copione, anche in questo caso, sarebbe stato rispettato: e qui il misterioso regista dell`azio- ne di guerriglia contro Equitalia avrebbe chiamato a raccolta le molte anime del disagio sociale cementandole con frange estreme degli ambienti vicino all`area dei cosiddetti «antagonisti». Una miscela che basta a infiammare lo scontro di piazza. Se poi si considera il particolare delle modalità di quel raid - con la presenza di persone uscite di casa già «armate» di bombe carta, spray, uova e vernice rossa per imbrattare la facciata degli uffici dello sportello della riscossione dei tributi, questa ipotesi non può che rafforzarsi.
Ci sono anche molte analogie inquietanti tra questa indagine e altre che sono state svolte di recente, proprio dal pool dei pubblici ministeri coordinati dall`aggiunto Giovanni Melillo: a cominciare dai raid teppistici messi a segno nei giorni della rivolta dei Bros, gli ex corsisti disoccupati; furono - quelle - giornate convulse, caratterizzate da numerosi attì vandalici che seguivano pedissequamente le indicazioni di un canovaccio che prevedeva il ricorso alla tecnica del «touch and go», del «colpisci e fùggi»; dagli autobus assaltati e dati alle fiamme ai colpi di vernice e letame lanciati contro alcuni palazzi che ospitano le istituzioni (a cominciare dalla sede della Regione a Santa Lucia). Ora, anche se i protagonisti dell`assalto a Equitalia non sono certo gli stessi, il copione pare comunque unico. E c`è chi anche venerdì mattina è riuscito a mobilitare le molte anime del disagio sociale, lanciando l`assalto a Equitalia. Appunto: molte mani e una sola testa.

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