Colmata a mare, sontro assessore-Bagnolifutura
È scontro tra la Giunta e la Bagnolifutura. Per il presrdente della Stu, Omero Ambrogi, la colmata a mare potrebbe anche restare al suo posto, se resa innocua. L`esternazione ha fatto infuriare il presidente della commrssrone Urbanistica, Carlo lannello, che ha ricordato all`ex magistrato che sull`argomento è il consiglio comunale a decidere. In realtà lo ha deciso il governo centrale. Dopo qualche giorno arriva anche la lettera dell`assessore all`Urbanistica, Luigi De Falco: «La legge dice che la colmata a Bagnoli va rrmossa - afferma l`assessore urbanista -. Non cambierò mai idea sul principio per il quale "la legge segue sempre la logica". Non potrà mai essere il contrario, ma l`eccezione avvenuta durante la tragica parentesi berlusconiana nella quale il parlamento nazionale ha seguito spesso la logica di un individuo solo, costringe ad essere meno ottimisti. Se non bastasse la legge che vuole la rimozione - precisa De Falco -, è allora necessario aggiungere la logica dei difensori del paesaggio nella quale mi identifico anch`io, che ha determinato la scrrttura di una condivisa normativa urbanistica che prescrive la rimozione della colmata in quanto insopportabile detrattore paesaggistico, del tutto incompatibile nel luogo in cui si trova». Ma l`assessore, nel timore di non essere compreso, precisa il suo pensiero, ricordando ad Ambrogi di restare nel seminato, di non andare oltre la sua competenza. «Stesse altrove potrebbe essere ammissibile riaprire un dibattito che oggi invece pare del tutto inopportuno. In ogni occairone pubblica rinnovo l`invrto a tutti di leggere la Relazione scritta da Antonro lannello, all`epoca funzionario della Soprintendenza ai Beni paesaggrstici di Napoli, che accompagna il decreto con il quale il Ministero riconosce l`interesse paesaggiistico dell`area di Bagnoli-Coroglio. Sono certo che come me l`abbia già letta pure il presidente Ambrogi, ma anche a lui, come a me e a tutti, fa bene rileggerla ogni tanto - dice De Falco -. Essa contiene la rappresentazione estetica dei luoghi, lucidamente e storicamente sostenuta: la sua poetica travalica e sublima il lettore convincendolo nelle ragioni della tutela, rafforzando la teoria per la quale la logica si tramuta in legge, sia essa decreto ministenale di vincolo, legge di Stato o norma di piano regolatore. È in quella relazione che si legge perché le regole grà scritte non possano essere prù messe in discussrone».
Insomma, un richramo all`ordine di non poco conto che indica come per la Bagnolifutura, nonostante il cambio della governance, non si sia trovata ancora la quadra. È da leggere in questa prospettiva il cambio all`interno del Cda, con l`uscita di scena del tecnico Antonio Balestrieri per il sociologo Lucio laccarino. È chiaramente una virata politica per la squadra, un`impronta forte nella prospettiva della "rigenerazrone" dell`area. laccarino, oltre ad essere l`ammimstratore della nota società di comunicazione alternativa Think Thanks Srl, è uno che dell`area si è interessato parecchio. Tra i suoi scntti basti citare su tutti "La rigenerazrone", con la prefazione di Percy Allum. Un`analisi soprattutto, del tessuto sociale dell`area e del ruolo dell`associazionismo nel processo decisionale che nguarda la trasformazione di Bagnoli. Insomma, laccarino è un altro della squadra demagistriana dei guru della democrazia partecipata. Un avvertimento ad Ambrogi: il decalogo è questo.