Incontro con il cardinale: augurio di Sepe in napoletano «’A Maronna t’accumpagna» Replica del premier in milanese

«Volontari da tutta Italia Napoli pulita a luglio»

Berlusconi: via alla differenziata. Turisti in calo del 60%, è scontro
12 giugno 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

Per la terza volta negli ultimi 21 giorni, Silvio Berlusconi torna a Napoli per fare il punto sull’emergenza rifiuti ma - soprattutto - per ribadire la linea della fermezza. «Entro luglio - ripete - Napoli tornerà a essere una città pulita». Per garantire il risultato verrà impiegato anche un migliaio di volontari del dipartimento della Protezione fivile provenienti da tutta Italia: raggiungeranno nelle prossime settimane la Campania per far decollare - ha annunciato il premier - la raccolta differenziata. La terza giornata napoletana del presidente del Consiglio comincia alle 11 in Curia. Poco meno di un’ora il faccia a faccia con il cardinale Crescenzio Sepe. Accomiatandosi dal premier, Sepe lo ha salutato con una formula che gli è ormai cara: «’A Maronna t’accumpagna». Subito dopo l’incontro in Prefettura con i vertici degli uffici giudiziari napoletani. Il presidente della Corte d’Appello Raffaele Numeroso e il procuratore generale Vincenzo Galgano non possono che sottolineare al premier la necessità di colmare in tempi rapidi gli organici, rispetto ai ruoli dell Superprocura che ha competenza pormai su tutti i reati ambientali della regione e a quelli dell’ufficio gip. Il tempo stringe, la tabella di marcia impone rigore - tra qualche ora Berlusconi dovrà rientrare a Roma - ma non per questo il Cavaliere rinuncerà a incontrare a tavola gli industriali e gli imprenditori del settore turistico. Lungo e amaro, il loro cahiér de doleance, capace di riservare poche ore dopo anche una coda polemica. «Gli operatori del commercio e del turismo mi hanno manifestato la loro seria preoccupazione per il calo che si è verificato nelle prenotazioni, che va dal 50 al 60 per cento - spiega Berlusconi nel corso della conferenza stampa tenuta nel pomeriggio a palazzo Salerno, sede del comando logistico Sud dell’Esercito - Abbiamo ascoltato i loro suggerimenti e certamente li utilizzeremo in quella seconda parte del nostro impegno che sarà, una volta riportata Napoli e la Campania al livello di civiltà che è dovuto, di far sapere a tutto il mondo che si è trattato di una follia passeggera». Ma quelle stesse cifre saranno contestate, poco dopo, dal presidente della Regione, Antonio Bassolino. Intervenendo sul suo blog, il governatore si interroga: «Cinquanta-sessanta per cento in meno? Questi dati sono del tutto fuori dalla nostra pur difficile realtà». Eppure il dato allarmante era emerso già il 16 maggio scorso, in occasione di un convegno dell’Ascom. Senza che nessuno lo avesse mai smentito. Poco prima della conferenza stampa Berlusconi aveva presieduto un altro incontro: con l’ex commissario per l’emergenza rifiuti Gianni De Gennaro e con il sottosegretario Guido Bertolaso. «Con il capo della Protezione civile - aggiunge Berlusconi - stiamo prevedendo un intervento straordinario di volontari da tutta Italia per dare il colpo finale alla raccolta della spazzatura dalle strade a Napoli e consegnare contenitori differenziati, perché la raccolta differenziata è una necessità assoluta». Carte alla mano, il summit era servito anche a pianificare il calendario d’apertura delle prossime discariche. Tra queste, resta ferma l’intenzione del governo di mantenere il sito di Chiaiano. «Entro pochi giorni - risponde il premier alla domanda di un giornalista - avremo le risultanze della perizia tecnica su Chiaiano. Ci auguriamo che siano assolutamente positive. Ne siamo particolarmente sicuri, perché con le trivellazioni si è scoperto che c’è uno spessore di roccia di 25 metri tra la discarica e la prima falda acquifera, la legge prevede che il diaframma sia almeno di due metri. Penso che possa essere una discarica sicura: naturalemente aspettiamo i risultati finali». Imminente è anche l’apertura di Savignano, in Irpinia, e di Sant’Arcangelo, nel Beneventano. Quel che il governo non tollererà più sono «le manifestazioni di minoranze organizzate che occupano strade, e discariche come è accaduto con il precedente governo dove la sinistra estrema faceva passare come forme di democrazia manifestazioni violente che sfociano nell’anarchia».

 

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