IL PROGRAMMA RUSSO AL GOVERNO: SERVE NUOVO STUDIO SANITARIO A NOLA-ACERRA-MARIGLIANO

Rifiuti, il progetto Campania all'Ue

4 maggio 2012
Fonte: Roma

BRUXELLES. «Abbiamo ricevuto dall`Italia il progetto del programma per la gestione dei rifiuti in Campania e lo stiamo esaminando». Lo ha riferito Joe Hennon, portavoce del commissario europeo all`ambiente Janez Potocnik. «Si tratta - ha aggiunto il portavoce - del progetto di gestione dei rifiuti fino al 2016. La versione finale l`attendiamo per la fine di giugno». Ï progetto che abbiamo ricevuto - ha spiegato Hennon - «riguarda un piano di misure a breve e medio termine per permettere all`Italia di realizzare gli investimenti strutturali per la gestione dei rifiuti, come la costruzione di inceneritori, che richiedono tempi più lunghi». Tra le misure a breve e medio termine previste, il portavoce ha citato «la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti accumulati tra cui le ecoballe». Inoltre, Hennon ha sottolineato che, in base al piano, «le autorità italiane saranno obbligate a presentare ogni tré mesi alla Commissione europea un rapporto, per permettere a Bruxelles di fare un monitoraggio sull`attuazione delle misure e la realizzazione del piano concordato». Intanto, il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, chiede al Governo di promuovere un`ulteriore studio epidemiológico sull`area tra Acerra, Noia e Marigliano per verificare la relazione tra la presenza dei rifiuti e i danni alla salute nella zona. L`esponente del Pdl segnala che «una larga parte dei territori della provincia di Napoli e di Caserta sono stati utilizzati nel passato recente come sversatoio di veleni che imprenditori senza scrupoli affidavano, con lo scopo di abbattere i costi di smaltimento, ad operatori e criminalità perché fossero illecitamente trattati». Russo ricorda che nell`area tra Acerra, Noia e Marigliano insistono «un sito da bonificare da oltre 10 anni denominato Agrimonda, deposito di materiali chimici per il quale, dopo la caratterizzazione, ben poco è stato fatto. Ed insistono in quella stessa area: diversi siti di stoccaggio provvisorio di rifiuti urbani, pari a circa 300.000 tonnellate, tritovagliati ed imballati, che attendono da oltre 5 anni di essere smaltiti, il termovalo rizzatore di Acerra e ben tré discariche non bonificate che negli ultimi trenta anni hanno ingoiato i rifiuti, non solo urbani, dell`intera provincia di Napoli per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate». Di qui la richiesta al Governo affinchè, dice Russo, «si faccia carico di un`ulteriore responsabilità rispetto ad un eventuale studio epidemiológico, che potrebbe mettere fine ad una ridda di straordinarie preoccupazioni che proprio in quel territorio insistono». Nella sua replica, Balduzzi spiega che «sono in corso, con i fondi del ministero della Salute e del commissario del Governo per l`emergenza bonifiche e tutela delle acque nella Regione Campania, studi finalizzati alla caratterizzazione delle matrici suolo, vegetazione, aria e acqua di alcune aree, quali le discariche ex Resit e Caselle Pisani nonché, appunto, le aree del litorale Domitio Flegreo e Agro Aversano, e un`area vasta, quella di Giugliano in Campania. Questi progetti stanno per produrre i primi risultati che, non appena disponibili, verranno resi pubblici».

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