Spunta pure la monnezzaa rischio infettivo

Rifiuti a Napoli, peggio di prima

Le promesse bluff di De Magistris
3 maggio 2012 - Peppe Rinaldi
Fonte: Libero

E va bene che c`è stata l`America`s Cup che ha assorbito ogni energia (e tanto danaro pubblico), Va bene pure che si vada avanti e indietro freneticamente dividendosi tra un happening, una conferenza stampa e un barboso convegno sull`identità di genere o altre amenità che tanto piacciono alla gente che piace. Va bene perfino che si litighi con Formigoni via Twitter su chi deve dare lezioni a chi, o addirittura che si organizzino le truppe arancioni per l`ascesa alla politica nazionale. Intanto, però, se si cominciasse a pulire unpochino in casaproprianon sarebbe male. Nonnel senso manettaro del termine ma proprio in quello stretto, cioè armarsi di scope e ramazze e cancellare lo sfregio continuo cui viene sottoposta Napoli. Prendiamo una delle arterie "test" di Napoli, via Brecce a Sant`Erasmo, alle spalle del Centro direzionale, quartiere Granturco. L`area è densamente traffica ta e si trova a ridosso di insediamenti industriali, con gente che va e che viene, motorini, camion, auto e pedoni. Ieri mattina intomo a mezzogiorno si presentava esattamente come la si osserva nel reportage fotografico. Uno schifo senza precedenti, anzi no: i precedenti ci sono e pure tanti, proprio in questa zona non molto distante dal cuore pulsante del centro, oltre che nelle strade affluenti. Montagne di spazzatura di ogni genere, scarti di lavorazione, rifiuti tossici e infettivi compresi: stesso, identico panorama dell`eraBassolino-Iervolinoediquelladel primissimo De Magistris, il sindaco che tutto ha scassato ma che poco ha ripulito. È lo stesso posto del quale Libero si occupò qualche mese fa: il sindaco dettò alle agenzie una dichiarazione secondo cui si trattava di vecchie immagini tirate fuori ad arte per infangarlo. Una copia di giornata del quotidiano adagiata sulla spazzatura rese omaggio alla verità ventiquattr`ore dopo. Oggi siamo punto e a capo: e nessuno fiata, il che rende l`idea del per ché a Napoli le cose sembrano irrisolvibili. Sullo sfondo una procura della Repubblica che ha trovato perfino il tempo di indagare sullo scempio napoletano: su Caldoro però. Mistero. L`affare dei rifiuti continua a covare sotto la cenere. Le navi vanno in crociera a suon di milioni di euro arricchendo altre comunità, la raccolta differenziata non decolla, ad oggi avrebbe dovuto essere, nei proclami del duo De Magistris-Sodano, almeno al 70%. Tocca accontentarsi di un stentoreo 20 per cento o giù di lì: un problema di approccio globale alla materia ci sarà pure. Per non dire della vexata quaestio del termovalorizzatore, dove pure si addensano nubi sulle ragioni che hanno indotto il sindaco ascartare l`areadiNapoli Est. C`è ñÛ spera che la cosa non abbia a che vedere con altri progetti imprenditoriali su quei terreni, partoriti da figure di rango dell`industria campana, manco a dirlo schierate in campagna elettorale con De Magistris. Come mai si poteva immaginare. A sinistra, rifiuti abbandonati a Napoli m una mini-discarica a cieïo aperto. In alto, rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e radioattivo.

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