Terzigno, la discarica sarà ampliata
NAPOLI. Continua l`incubo discarica a Terzigno, dove l`impianto nel Parco nazionale del Vesuvio che ospita i rifiuti di 19 Comuni, sembra destinato ad andare avanti ancora qualche anno prima di essere chiusa. Finora in merito soltanto voci, ma le conferme arrivano invece dai primi lavori che si stanno effettuando all`interno dell`invaso. A cava Sari, infatti, già da qualche giorno si procede con le opere per realizzare una nuova piazzola in cui abbancare l`immondizia raccolta tra le strade della "zona rossa" del Vesuvio. Al momento si parla di un altro centinaio di tonnellate di immondizia che dovranno essere depositato a Terzigno oltre alla quantità massima tollerabile dello sversatoio. Secondo quanto si apprende, a dare il via all`operazione, è stato il commissario straordinario agli Impianti, Annunziato Vardè, che in assenza di nuovi progetto per gli invasi, ha previsto contemporaneamente di allungare la vita alla già discussa discarica di Terzigno. Fatto sta, insomma, che nonostante lo sversatoio fosse in origine destinato ad esaurire il proprio compito entro la fine di quest`anno, ci sarà al contrario una proroga di almeno sei mesi. Tanto, infatti, durerà la nuova piazzola in fase di allestimento secondo i numeri sulla produzione di immondizia nel territorio alle falde del vulcano. Tuttavia sei mesi sembrano davvero pochi per costruire, nello stesso periodo di tempo, una nuova discarica. A questo primo provvedimento d`urgenza, finora non suffragato da alcun atto ufficiale probabilmente allo scopo di evitare disordini pubblici, pare inevitabile che ce ne sia almeno un altro. Ciò significherebbe portare a tutto il 2013 l`attività all`interno di cava Sari che gode di molti spazi nei dintorni potenzialmente utilizzabili, a sprezzo delle proteste, ancora per diversi anni. Una decisione, questa dei primi sei mesi, che in ogni caso appare inevitabile. Con la discarica di Chiaiano ferma ormai da diversi mesi e quella di Terzigno ufficialmente molto vicino al limite, non si è ancora provveduto a cominciare le operazione di allestimento in nessuno degli sversatoi inseriti nel Piano rifiuti, un disegno quest`ul timo ancora molto soffuso e dove pare non esserci tuttora alcuna certezza se non a Quarto, dove tuttavia sono state già innescate durissime reazioni di protesta da parte della cittadinanza. Davanti a questo scenario rinunciare nell`immediato a Terzigno significherebbe riportare i cumuli di spazzatura tra le strade dei 19 Comuni della zona rossa del Vesuvio, tra cui ci sono anche i territori di Terzigno e Boscoreale tra i più impegnati nella rivolta contro la discarica nel Parco Nazionale. I lavori partiti all`interno del sito dovrebbero termine nel cuore dell`estate in modo, inoltre, da non avere alcun problema per quando lo spazio disponibile nel "cono" di cava Sari sarà totalmente esaurito. Con un certo anticipo, insomma, rispetto a dicembre. Circostanza che fa venire il dubbio che, in un`eventuale fase emergenziale, possa arrivare immondizia anche da altri Comuni, magari proprio dal capoluogo napoletano.