Su due gare della Provincia già avviati gli accertamenti
Due le inchieste precedentemente aperte sul trasporto fuori regione dei rifiuti. E ora la Sapna, la società della Provincia, si appresta a bandire un`altra gara da centotrenta milioni (108 milioni e mezzo, più Iva) per spedire la spazzatura fuori Campania nei prossimi diciotto mesi. E i costi dell`operazione dovranno necessariamente ricadere sulla Tarsu: la legge, infatti, prevede che tutte le spese per il ciclo dei rifiuti siano ripagate attraverso l`apposita tassa o tariffa (Tia). Alla fine, quindi, a pagare saranno i contribuenti e i denari finiranno all`estero o, nel migliore dei casi, nelle altre Regioni, dando alla fine lavoro ai dipendenti delle ditte olandesi, o pugliesi, o svedesi, o magari trevigiane.
Quello che si chiuderà il 15 giugno è il terzo bando organizzato dalla Sapna. Sugli altri due è da tempo aperta un`indagine della Procura di Napoli che ha chiesto una perizia all`ingegner Luigi Boeri dopo le indagini avviate da un dossier dei carabinieri del Noe allora comandati dal tenente colonnello Giovanni Caturano. Secondo il perito la Sapna ha affidato servizi a fronte di due manifestazioni di interesse del 17 novembre 2010 e di aprile 2011. Per il servizio di trasporto e di smaltimento dall`autunno fino a maggio 2011 furono sottoscritti contratti con imprese selezionate senza alcuna gara di evidenza pubblica per una spesa di 23 milioni e 753 mi la euro. Il primo bando fu pubblicato m ritardo e quindi fu ridotto il tempo concesso alle aziende per presentare la documentazione: furono concessi 5 giorni inclusi il sabato e la domenica «Un tempo obiettivamente insufficiente a garantire un`ampia partecipazione delle imprese interessate con violazione delle più elementari nonne di trasparenza e terzietà». Il 21 aprile dello stesso anno partì il secondo bando. Alla scadenza è stato predisposto l`elenco degli operatori economici interessati, ma dagli incartamenti manca il verbale di apertura dei plichi e la nomina della commissione di gara. E non solo: i servizi sono stati affidati anche a ditte che non avevano partecipato e in alcuni casi i pagamenti sono avvenuti an- rhp in òÿïãÿï`óÿ dpî dnriimpriti di regolarità contributiva. Non solo: i contratti sono stati ripetutamente reiterati secondo il perito in «spregio delle vigenti norme di legge». Della vicenda si è occupata anche la commissione ecomafie. E non a caso. Alcune delle aziende contrattualizzate risultavano, infatti, colpite da interdittiva antimafia. E l`onorevole Aissandro Bratti, che della commissione fa parte, ha anche rivolto un`interrogazione al governo ricordando che una parte consistente della spazzatura campana è stata smaltita al Nord al di fuori degli accordi infra-regionali. A giugno il Consiglio di Stato dovrà decidere se è lecito esportare rifiuti provenienti dagli stir campani al di fuori delle intese tra Regioni.