Blocchi stradali a San Marcellino, domenica il corteo
Non si fermano le proteste e le polemiche sul versante rifiuti in tutta la provincia. Il sindaco di San Nicola la Strada, Angelo Pascariello, i componenti della giunta e alcuni consiglieri comunali hanno dato la loro adesione alla marcia di protesta, organizzata dal Comitato emergenza rifiuti per domenica prossima, contro la prevista apertura della discarica nella cava «Mastroianni», l’area adiacente a quella di Lo Uttaro. Intanto ieri proteste dei lavoratori addetti al settore rifiuti a San Marcellino: hanno lamentato la riduzione dell’orario di lavoro da otto a cinque ore e per il giallo del fondo integrativo che ha prosciugato un quinto del loro stipendio fino a farlo assottigliare. Una decina di operatori hanno occupato corso Italia sulla linea di confine tra il comune di San Marcellino e Frignano, pronunciando slogan e chiedendo maggiore attenzione anche da parte delle forze politiche. L’area interessata alla protesta è stata sgomberata in tarda mattinata. Non ci sono stati tafferugli né disordini. Sul posto, in ogni caso, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Trentola Ducenta in supporto della polizia municipale. La raccolta nel comune di San Marcellino procede a singhiozzo dopo il passaggio di mano della gestione dei rifiuti dall’Ecocampania al GeoEco. Passaggio avvenuto qualche anno fa. Nelle ultime settimane è stata sgomberata dai sacchetti di spazzatura la strada che collega Trentola Ducenta e San Marcellino, ma già ieri pomeriggio dalle auto in corsa sono stati lanciati sacchetti di spazzatura che hanno nuovamente occupato i bordi della via. Piena di rifiuti è anche l’arteria che collega il paese a Casapesenna. E sul versante consorzi si registra una nota della segreteria provinciale Cgil che denuncia «il vuoto gestionale e decisionale degli attuali vertici dei consorzi casertani, situazione che ha accentuato quel tipo di gestione responsabile del tracollo dei consorzi stessi». La Cgil con Rosario Sorrentino denuncia «gestioni clientelari, discriminazioni dei lavoratori in base all’appartenenza politica e sindacale, spreco di risorse pubbliche per continuare una politica di favoritismi. Tutto questo avviene nel disprezzo più totale delle relazioni sindacali e del riconoscimento dei legittimi diritti dei lavoratori».