Aversa

Ammanchi da duemila a centomila euro Le maestranze: rischiamo di finire in mano agli usurai

Spariti i nostri soldi, denunciamo il GeoEco
11 giugno 2008 - Enza Picone
Fonte: Il Mattino Caserta

Sono infuriati gli 80 dipendenti del GeoEco che lavorano nel cantiere di Aversa. E hanno intenzione di intraprendere una vertenza legale, per risarcimento danni, contro la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. «Ci sentiamo truffati - spiega Salvatore Della Vecchia, delegato della sigla sindacale Cisal - Abbiamo in mano tutti i documenti per dimostrare che il GeoEco, a nostro giudizio, si è appropriato indebitamente i nostri soldi». Questi i fatti così come ricostruiti dai lavoratori: la quasi totalità dei dipendenti del cantiere di Aversa, assunti con contratto a tempo indeterminato, ha, nel corso degli anni, chiesto e ottenuto finanziamenti, accedendo a mutui o semplici prestiti. La garanzia per le finanziarie era costituita dalla cessione di un quinto dello stipendio. Un prelievo mensile che però, non è finito nelle casse delle finanziarie per estinguere i debiti contratti. «Ci siamo preoccupati - spiega ancora Della Vecchia - quando a ciascuno di noi sono iniziate ad arrivare le lettere di diffida da parte degli avvocati delle finanziarie. Un’azione di recupero crediti per versamenti non effettuati. Abbiamo così capito il perverso meccanismo che era entrato in azione alle nostre spalle: GeoEco prelevava, sì, sui nostri stipendi la quota stabilita, ma invece di riversarla alla finanziaria creditrice la spendeva, la spende tuttora, per pagare i fornitori o per altre spese correnti». E i soldi in ballo non sono pochi. «Ciascuno di noi - ribadisce Della Vecchia - ha chiesto crediti variabili, da duemila fino a centomila euro. E, con le trattenute sullo stipendio e con l’insolvenza che ci rende cattivi pagatori e quindi impossibilitati ad accedere ad altri finanziamenti, molti di noi sono stati sul punto di entrare in giri pericolosi, fino agli usurai. In questa situazione non riusciamo più ad andare avanti». Lo stesso meccanismo sarebbe stato utilizzato, sostengono i dipendenti, anche per gli abbonamenti alla squadra di calcio dell’Aversa Normanna. «Sono un tifoso - dice Della Vecchia - Con altri 35 colleghi mi sono abbonato per vedere le partite: 90 euro, in tre rate. Somma decurtata dal nostro stipendio ma che la società sportiva, per quello che sappiamo, non avrebbe mai intascato». Della Vecchia discute anche le condizioni in cui l’azienda li costringe a lavorare: «Lo stipendio ci viene accreditato sempre con dieci giorni di ritardo. Abbiamo, poi, a disposizione solo tre mezzi per la raccolta. L’altro giorno non siamo neanche riusciti a scendere in strada perché mancava il rifornimento di gasolio. Cerchiamo, con le nostre forze, di garantire un minimo di decoro alla città. Facciamo quello che possiamo».

 

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