Costa caro lo smaltimento delle bare

Rifiuti, sprechi sullo smaltimento delle bare

L'Asìa paga per la distruzione in Puglia. Pratiche bloccate per le cappelle
26 aprile 2012 - Alessio Gemma
Fonte: Repubblica Napoli

LASCIANO il cimitero destinazione obbligatoria la Puglia. Taranto e Foggia: impianti di rifiuti pericolosi. È lì che finisce il legno delle bare una volta dissotterrate. Il motivo? Troppo brevi i tempi di esumazione rispetto al resto d`Italia. Ma nel caos dei cimiteri in città dove mancano le fosse e si moltipllcano le truffe, c`è un tesoretto di 7 milioni di euro che il Comune non riesce a riscuotere da 6 anni. Sono i contributi derivanti dalla compravendita di loculi e cappelle. Pratiche bloccate. Altro che caro estinto: Palazzo San Giacomo potrebbe recuperare subito risorse in bilancio contro i 240 milioni di tagli governativi.
Intanto peri defunti l`amministrazione spende. E spesso più del dovuto. Come per lo smaltimento delle casse una volta esumate. Mezzo milione di euro l`anno, almeno il doppio rispetto al resto del paese. «Si tratta di rifiuto pericoloso —spiega i! presidente di Asia Raffaele Del Giudice — perché l`esumazione a Napoli avviene dopo 20 mesi, mentre neiresto d`Italia almeno dopo 10 anni. Il tempo da noi è troppo breve e per norma il legno non può essere assimilato a quello normale». Dal 1 gennaio 2012 i tempi di disseppellimento si sono allineati alla media nazionale: 5 anni. Per ora le bare sono consegnate da Asia ad una ditta privata, la Ecologica Sud di Calvizzano, che provvede a "sanificarle" e a portarle fuori città. Destinazione Puglia. Per trasporto e incenerimento si pagano 58 euro a cassa e ogni mese se ne producono 700. Pensare che un impianto simile a quello pugliese ammortizzabile in 3 anni. Dai 18 cimiteri in città agli uffici di Palazzo San Giacomo: dove è in corso un`altra opera di riesumazione che riguarda la vendita tra privati di manufatti funebri. Millequattrocento pratiche sospese dal2006, anno spartiacque per le politiche cimiteriali. Quando si approva un nuovo regolamento di polizia mortuaria che vieta di cedere a terzi la propria concessione su loculi e cappelle; mentre la "voltura" della concessione era prevista nel vecchio regolamentodel 1995. Ein 11 annisisono accumulate richieste con 7 milioni di oneri non riscossi. "Chi ha comprato unacappella da unprivato entro il 2007 — spiegano dal Servizio cimiteri — può legittimare la concessione versando un onere al Comune. Acquista così una sub-concessione. Il punto è che la procedura è molto lenta: bisogna effettuare sopralluoghi, identificare il concessionario originario che può risalire anche ad inizio `900. Ci stiamo lavorando. Contiamo di recuperare già nel bilancio2012 tré milioni dieuro», Attacca in una interrogazione al sindaco il capogruppo di Liberi per il Sud, Domenico Palmieri: «Ci si lamenta dei tagli ai trasferimenti statali e non si vanno a recuperare le ingenti somme relative alle concessioni funebri. È una materia quella dei cimiteri che fa acqua da tutte le parti e non si capisce se per responsabilità della politica e o dei funzionari». A dirigere il servizio la giunta de Magistris ha nominato a luglio scorsoAndreadeGiacomo.stipendio lordo sui 90 mila euro annui, una squadra di 259 dipendenti, per lui che proviene dallo staff del vicesindacoTino Santangelo, l`uomo dei cimiteri ai tempi della ler- volino. «Il Comune—spiega Andrea Santoro, capogruppo Pii e presidente nella scorsa consiliatura della commissione d`indagine sui cimiteri — non rilascia più concessioni per carenza di spazi e ne vieta pure le cessioni che di fatto avvengono a cifre esorbitanti: 15 mila euro per i loculie 250mila euro per le cappelle. C`è un mercato nero delle procure sottoscritte presso alcuni notai cittadini». Vialibera dinuovo alla voltura delle concessioni, proposta in una delibera di iniziativa consiliare del 28 ottobre scorso a firma proprio di Santoro. Perché ciò che l`attuale regolamento vieta — la compravendita dei manufatti funebri, la giurisprudenza spesso assolve. Sentenza di aprile del tribunale dei Riesame di Napoli: dissequestrata unacappella e restituita alconcessionario che l`aveva venduta. Per il gip la cessione contro il regolamento configura una truffa ai danni del Comune, per il Riesame «non c`è alcun raggiro che possa trarre in inganno l`amministrazione comunale». Che a fine 2012 conta di consegnare alla città il primo forno crematorio, 6 milioni à appalto vinto dalla Nem srl, lavori a Santa Maria del Pianto iniziati nel marzo 2010, con una capacità ampliata di recente di 1500 cremazionil`anno. «Sono poche — spiega Vincenzo Tammaro, presidente diAssocrem— Dagennaio già 1200 napoletani si sono cremati nell`impianto di Pontecagnano». Sborsando circa mille euro, viaggio compreso. A Napoli invece dovrebbe essere gratis. Lo dice il regolamento.

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