Chiaiano pronta ad usare il biogas
«La discarica di Chiaiano si avvia alla chiusura. Le notizie su una possibile riattivazione dell`impianto sono destituite di ogni fondamento. C`è un indirizzo politico preciso espresso nel novembre scorso dal consiglio provinciale di Napoli che ha indicato la volontà di fare tutto il necessario affinchè la discarica venga chiusa e si avvii alla fase di post-gestione». È proprio il direttore della Sapna, Giovanni Perillo, a rassicurare i comitati di Chiaiano. Ieri, Perillo è stato ospite della commissione Speciale di indagine del consiglio comunale di Napoli, presieduta da Salvatore Guangi Poi Napoli). Per Chiaiano, però, si tratterà di un lungo addio, perché alla totale copertura dell`invaso ci si arriverà solo per fasi, completando la realizzazione dell `impianto di valorizzazione energetica del biogas procedendo poi al capping cioè alla copertura della discarica ed al rimboschimento del terrenop in superficie, ed infine provvedendo alla gestione post mortem dell'impianto. Un iter articolato che potrebbe durare oltre dieci anni, durante i quali a Chiaiano si continuerà a sversare. Non più rifiuti solidi urbani, certamente, bensì la frazione umida tritovagliata biostabilizzata e vagliata (Futvbv), prodotta dallo Stir di Tufino, ossia il cosiddetto compost fuori specifica, da utilizzare anche come parte della copertura. D processo, insomma, si preannuncia lungo ed i comitati di Chiaiano, ieri. mattina, hanno chiesto alla commissione di poterlo seguire da vicino, predisponendo un tavolo permanente da affiancare alla già esistente conferenza dei servizi, al quale possano prendere parte anche tecnici. Uno strumento utile per accompagnare la dismissione della discarica con un percorso condiviso tra Sapha, enti locali ed esponenti della società civile. «La nostra priorità - afferma Antonio Musella, della Rete Commons - è chiudere la discarica e valutare le proposte di Sapna. Ci sono ancora molti aspetti della dismissione che conosciamo poco e vogliamo approfondirli assieme». Sul tema del confronto dalla Sapna arriva la massima disponibilità: «Avvieremo un percorso condiviso per individuare tecniche e tecnologie per portare la discarica alla chiusura», chiosa Perillo. «Per quanto riguarda il compost fuori specifica di Turino - aggiunge - l`idea è` quella di utilizzarlo, nelle fasi di capping e di gestione post mortem, in un mix di terreno, in percentuali tali da poter garantire la massima sicurezza». La Sapna ha già presentato alla Provincia il progetto preliminare per la dismissione. Ï primo passo sarà quello di completare l`impianto di captazione del biogas: 21 pozzi di estrazione, con le relative torce per la combustione, ed una centrale per il recupero energetico. La fase sarà gestita da un concessionario, individuato tramite bando di gara e pagato m parte con l`aliquota già accantonata nei fondi della discarica, in parte con gli utili della valorizzazione del biogas. Intanto, la custodia del sito, dopo la dismissione del presidio militare, sarà affidata in appalto dalla Sapna ad una ditta di guardiania. Prossima all`esaurimento è anche la discarica di Terzigno, e «la Sapna - dice Perillo - sta già valutando le alternative. È chiaro che occorre un riposizionamento dei comuni sulla questione. Ð rischio emergenza, comunque, è scongiurato». Ð problema, aflora, «sono i costi, destinati a salire, fino a quando a causa della mancanza di impianti, si dovranno mandare i rifiuti fuori regione». Rinviato, infine, il termovalorizzatore di Napoli Est. L`A2A, infatti, lunedì, ha chiesto una proroga «per approfondimenti economici».