Rifiuti, per Bassolino e altri 27 imputati scattata la prescrizione
NESSUNO STOP Il dibattimento va avanti, il tempo non ha ancora divorato le accuse più gravi tra cui truffa e frode
NAPOLI - Che sul processo per le irregolarità nella gestione del ciclo rifiuti in Campania nei primi anni del Duemila incombesse la scure della prescrizione, era già noto a tutti prima ancora che il dibattimento muovesse i primi passi. E ieri il `fantasma` della prescrizione si è materializzato prepotentemente. I giudici della quinta sezione del tribunale di Napoli, dinanzi ai quali sono imputati l`ex Governatore della Campania Antonio Bassolino ed altre 27 persone, hanno dichiarato prescritti numerosi capi di imputazione di falso e abuso d`ufficio. Per queste ipotesi di reato non sarà più possibile procedere. Ma il processo va avanti: il tempo non ha ancora divorato le accuse più gravi, tra cui la truffa, la frode in pubbliche forniture, il traffico di rifiuti e, per Bassolino, una imputazione di falso più recente. Tra gli altri imputati sotto accusa, oltre a Bassolino, ci sono Raffaele Vanoli (ex vicecommissario per l`emergenza), Giulio Facchi (l`ex subcommissario), Salvatore Acampora (l`ex direttore tecnico), Paolo e Piergiorgio Romiti (amministratore delegato e dirigente di Impregilo Spa). Secondo l`impostazione accusatoria, tratteggiata dai pubblici ministeri Paolo SirIcn e ("ìinsdììK1 Nnvidin che hanno istruito l`indagine, a causa dell`inadeguatezza o della mancanza degli impianti di Cdr, il ciclo dei rifiuti in Campania non avrebbe mai potuto funzionare così come era previsto nel contratto stipulato con la Impregilo. Di più: la procura sostiene che all`atto di stipulare il contratto, sia la società appaltatrice che Antonio Bassolino (al tempo commissario di governo per l`emergenza rifiuti) erano consapevoli di questa realtà, ma avrebbero compiuto, ognuno per la propria parte, pesanti irregolarità per nascondere questa situazione. Una convinzione, quella dei pm, rafforzata dal contenuto delle relazioni di esperti sul funzionamento degli impianti di stoccaggio dei rifiuti. Difficile dimenticare le parole del professor Arena: quegli impianti mostravano delle "carenze imbarazzante. Tesi articolata, che poggia sulle relazioni dei consulenti tecnici che in questo processo si stanno dando battaglia: da un lato i consulenti della procura, dall`altro invece quelli delle difese che stanno scaricando la colpa del malfunzionamento degli impianti (a loro dire a norma) sulla mancata raccolta differenziata a causa della quale nei cdr arrivavano rifiuti di ogni sorta impossibili da trattare. Nel processo sono costituiti parte civile ben 549 comuni della Campania. Il dibattimento ha preso il via nel 2008. I pm di udienza fino a pochi mesi fa erano Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo; entrambi sono stati trasferiti ad altre procure, ma Sirleo - che lavora adesso presso la procura di Catanzaro - resta applicato a Napoli per questo processo. In questo periodo è in corso l`esame dei testi della difesa; si prevede che il dibattimento non si concluda per la fine dell`anno.