Raccolta a rilento, ora la crisi è più grave
Arriva il premier Silvio Berlusconi e troverà una città sporca come nei tempi peggiori con la provincia se possibile messa ancora peggio. La crisi si aggrava e l’allarme sanitario cresce proporzionalmente, a rendere la situazione più complicata la temperatura estiva di questi giorni. Spazzatura ovunque a Napoli, circa 2200 tonnellate, qualcosa in più e non in meno, sono accantonate in ogni quartiere della città. Da Posillipo a Ponticelli passando per il Lungomare lo sfregio dei cassonetti pieni, dei sacchetti neri e dei roghi non risparmia nessun quartiere. Perché il nuovo aggravarsi della crisi? Due i fattori principali. Il primo la lentezza con cui si scarica nei cdr di Caivano e Giugliano che sono intasati, problema antico e praticamente irrisolvibile, serve il revamping. Poi la problematica dei treni. La scoperta di rifiuti ritenuti radioattivi ha rallentato le procedure di carico, per cui in Germania ci va la metà della spazzatura che potrebbe essere smaltita. Napoli mediamente sui treni mette 25 cassoni, ora poco più della metà, 13. Il paradosso è che partono treni carichi per la metà mentre l’immondizia rimane a Napoli. Il capitolo provincia è ancora più triste. A Pozzuoli ci sono alcuni quartieri dove la gente è barricata in casa, sepolta dai rifiuti. Sono scattate proteste e manifestazioni di piazza oltre che denunce. A Sorrento - e in tutta la penisola sorrentina - forse per la prima volta si affaccia la crisi in maniera grave. «Possiamo scaricare - spiega Marco Fiorentino il sindaco di Sorrento - solo 25 tonnellate al giorno. Vale a dire metà della produzione di Sorrento che ha tutti gli alberghi pieni. E la restante parte dei comuni della penisola rimane invasa dai rifiuti. Tradito l’appello di Berlusconi di ripulire prima di tutto le zone del turismo». A guaio si aggiunge guaio. La disarica di Savignano irpino che dove essere aperta lunedì e poteva dare una boccata di ossigeno è ancora chiusa, forse sarà pronta per venerdì. Manca l’impianto antincedio. A decretare lo stop all’apertura la commissione tecnica incaricata di verificare la rispondenza dei lavori eseguiti al progetto originario della discarica. Non è l’unico problema rilevato: «Sono stati completati solo in parte i lavori di drenaggio al fondo vasca del primo lotto», ha decretato la commissione. Ci sono sostanzialmente problemi sul percolato.