Campania, vince la protesta: carotaggi sospesi
Carotaggi sospesi a Castagnaio, nel comune di Quarto. E le persone che presidiano lo stretto sentiero che porta alla cava destinata a diventare discarica tirano un sospiro di sollievo. Anche se non battono in ritirata: non si sa mai. Mentre risuona ancora l`eco del lamento di Filomena: «Là getteranno cemento per trattenere il terreno, buttarci la monnezza e qui - pestando i piedi sul terreno umido - costruiranno una strada che non c`è e distruggeranno gli alberi e il futuro nostro e dei nostri figli». La decisione è arrivata in serata dopo una riunione in prefettura a seguito delle proteste e per evitare altri episodi di violenza: «Nessuno aveva deciso di fare una discarica a Quarto precisa il commissario straordinario, AnnunziatoVardé -. I carotaggi andavano a vantaggio della comunità locale, tra l`altro. In ogni caso si pensava a un sito di smaltimento rifiuti bio stabilizzato, il meno possibile impattante con il territorio e non inquinante». n sindaco, Massimo Carandente Giarrusso, condivide la decisione: «Era inopportuno procedere in questo momento». Nella cava del parco naturale del Castagnaio, campagna generosa, fertile per la lava dei Campi Flegrei, intomo a Quarto - 50mila abitanti e la popolazione più giovane d`Europa - è stato previsto uno degli invasi che, nelle intenzioni, dovrebbero dare una soluzione radicale alla crisi dei rifiuti, secondo le indicazioni del Piano redatto dalla Regione. Da mesi i cittadini di protestano contro la scelta di sfregiare il parco naturale flegreo, ma in questi ultimi giorni le manifestazioni si sono fatte più massicce, proprio per via dell`annuncio d`avvio dei carotaggi. Riuniti nel comitato Nodiscaricacastagnaro, i cittadini per tré giorni avevano bloccato le strade e isolato Quarto da Napoli, da Pozzuoli, dal Giuglianese. Ieri mattina era scattata anche l`occupazione dei binari sulla linea Villa Litemo-Pozzuoli, tanto da costringere Trenitalia a sospendere per alcune ore il traffico ferroviario. Intanto, proprio a causa del Piano, la mobilitazione dei comitati civici sta riprendendo vigore in tutta la Campania. Ma per l`assessore regionale all`Ambiente, Giovanni Romano, le di scariche sono necessarie, servono a evitare le sanzioni. L`Unione Europea aveva infatti messo in mora l`Italia a settembre 2011 sulla base di una sentenza del marzo 2010 che condannava il nostro Paese per non essere riuscito a creare una rete di impianti di smaltimento adeguati. Nel Piano decennale si prevede, tra l`altro, l`ampliamento delle discariche da «un minimo di 8 milioni e 800mila metri cubi» a un massimo oscillante tra gli 11 e i 14 milioni, cui si aggiungono gli 8 milioni 250mila di rifiuti speciali. In particolare si programmai`ampliamentodella discarica di San Tammaro - quasi esaurita che, a fronte dell`attuale capacità di un milione e mezzo di metricubi di rifiuti dovrebbe quasi raddoppiare. Ipotesi di riapertura e ampliamento per Macchia Soprana (lOOmila tonnellate) a Serre (Salemo), di ampliamento per il 15% delle altre discariche esistenti: Cava Sari aTerzigno (nel Parco del Vesuvio), Chiaiano (a due passi dagli ospedali di Napoli), Sant`Arcangelo Trimonte (minacciata da una frana) e Savignano Irpino. Si riparla del "cratere nolano": Paenzano 2, Comiziano, Tufino, e si punta anche alle cave di Serra Arenosa, ancora nel Salernitano. In tutte sarà sversata spazzatura pura, né differenziata né tritata né inerte.