Astir, lavoratori in rivolta sulle gru
Negazione di salario, lavoro e prospettive occupazionali di ogni tipo. È questa la condizione attuale dei circa 700 lavoratori appartenenti alla società regionale Astir e Arpac Multiservizi, in liquidazione e in cerca di risposte. La prima, quella più urgente, è alla domanda «quale futuro per i dipendenti Astir?» scritta a caratteri pieni sullo striscione affisso sotto a Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Ieri è stata un`altra giornata di protesta, i lavoratori sono saliti in cima ad alcune gru per bloccarle. Quattro mesi senza stipendio e licenziamenti di massa per 38 lavoratori, prima della scadenza del contratto, ai quali si sono poi aggiunti quattro figli di operai defunti, sono solo alcuni dei numeri in merito a questa vicenda che vede gli ex dipendenti Astir impegnati nella ricerca di un incontro con la giunta Caldoro. «Noi chiediamo un tavolo con Caldoro, Nappi e Romano per discutere della grave situazione e soprattutto per chiedere che fine abbia fatto la legge regionale 1/2012» affermano i manifestanti, in riferimento alla legge secondo la quale dovevano essere assunti nella nascente Campania Ambiente, interamente pubblica, per la quale il consiglio regionale avrebbe stabilito uno stanziamento di 500.000 euro di capitale sociale. «La risposta è quella di blindarsi - continuano - occorre che la giunta regionale, che ha preso in carico ormai la questione da due anni, trovi le risorse per pagare gli arretrati ai lavoratori e avvii le procedure per la costituzione della nuova società». "Dov`è la giunta Caldoro?", recita infatti lo striscione, in riferimento alla situazione di abbandono in cui queste famiglie sono precipitate. «La situazione è sotto sopra - affermano i disoccupati - abbiamo il diritto di avere risposte concrete in alternativa a questa totale assenza di speranza di futuro». «L`Astir SpA, Società di proprietà della regione Campania, sembra essere arrivata al capolinea, ed i suoi circa 500 lavoratori sono a rischio licenziamento - dichiara il coordinatore provinciale di Futuro e Libertà, Pietro Diodato - il paradosso è che si tratta di una società specializzata nel settore del disinquinamento e delle bonifiche, in una regione martoriata dal punto di vista ambientale, con finanziamenti europei a disposizione, ma che non riesce a produrre risultati a causa di una mala gestione del passato e di una sottovalutazione delle sue potenzialità oggi. A dicembre scorso - continua Diodato - è stata varata dal consiglio regionale un nuovo soggetto Campania Ambiente e Servizi che avrebbe dovuto raccogliere le maestranze delle varie società regionali in questo settore, ma ad oggi è ancora al palo. Il presidente Caldoro - conclude l`esponente di Fli - intervenga per scongiurare la sciagurata ipotesi che si prospetta facendo decollare la nuova società con il trasferimento di tutti i lavoratori che nel passato, dai Regi Lagni, alle pulizie del Litorale Domizio, alla bonifiche di interi tenitori della regione, hanno assicurato professionalità, competenza ed abnegazione». Per il consigliere regionale del Pd Corrado Gabriele, invece, è necessario «convocare un urgente tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori Astir e Arpac Multiservizi».