Il focus Ecco cosa prevede il progetto del commissario regionale Vardè che turba il sonno dei cittadini dell`area flegrea

Castagnaro, uno sversatoio da 42 milioni

20 aprile 2012 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Progetto di riqualificazione ambientale della cava del Castagnaro». Recita così il documento redatto dai tecnici del commissario regionale Vardè e che turba i sonni dei cittadini di quarto e di Pozzuoli. Cosa prevede? Ecco nel dettaglio cifre particolari. Complessivamente il commissario intende riempire la cava del Castagnaro (55 mila metri quadrati alla base, 800 mila di volume), con 576 mila tonnellate di compost fuori specifica. Trattasi di frazione umida trito vagliata negli stir e stabilizzata, in base ad un procedimento che dovrebbe impedirne la decomposizione. Primo problema: attualmente tale frazione è prodotta in quantità insignificanti, perché mancano gli impianti. Secondo problema: in un ciclo virtuoso dei rifiuti la parte organica della spazzatura (scarti alimentari e di vege tazione) va differenziata dai cittadini, lavorata nei siti di compostaggio trasformata in fertilizzante, vero e proprio compost. Ma andiamo avanti. Ð progetto prevede che la discarica resti in attività per 4 anni, gestita da un privato che dovrà accuparsi anche della fase successiva all`esaurimento della stessa. Ebbene, se si sommano i costi della realizzazione del sito (circa 25 milioni), quelli per la fase operativa, per i 4 anni di sversamenti (circa io milioni) e per gli anni successivi alla chiusura, la cosiddetta coltivazione post mortem, si scopre che il piano Vardè relativamente al Castagnaro costerà 42 milioni di euro. Una cifra davvero non trascurabile. Cosa si potrebbe fare con quei soldi, in alternativa? Almeno un grande impianto di compostaggio, capace di trasformare in fertilizzante i rifiuti umidi differenziati a Napoli ed in provincia. Terzo aspetto problematico: le vie di accesso. Si prevede la costruzione di una strada che da Monteruscello arriverà fino alla cava e che sarà destinata ai compattatori carichi di rifiuti. Un nastro, però, che farebbe scempio di una delle residue aree agricole sopravvissute al cemento. Infine,una curiosità. Proprietari dei suoli della cava, classificati come bosco ceduo, risultano essere attualmente tré ultraottuagenari — Melania Carandente, Angelina Fontanella, Enrico Baiano — ed un quarantottenne, Rosario Baiano. Per gli espropri si prevede che le prime due ricevano rispettivamente 56 mila euro e 92.446 euro. Enrico e Rosario Baiano dovrebbero essere indennizzati complessivamente con 53.973 euro. F

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