Differenziata flop, Napoli inchiodata al 18,4%
Raccolta differenziata: i dati messi ricavati dalla Provincia sulla base dei materiali conferiti alle piattaforme fanno registrare al Comune di Napoli per il 2011 unmisero 18,4 per cento facendolo piazzare allOttantantottesimo posto tra i novantadue comuni della Provincia seguito solo da Serrara Fontana, Afragola, Giugliano e Quarto. Nel 2009 era stato raggiunto il 18,9 che la nuova emergenza aveva fatto precipitare l`anno successivo al 17,7. La notizia non sorprende il vicesindaco Tommaso Sodano. «Vorremmo essere giudicati quando arriveranno le cifre del primo anno intero sotto la nostra guida - spiega - In ogni caso bisogna considerare che questi dati sono stati pregiudicati dall`emergenza che ha dominato i primi mesi del 2011. Bisogna guardare i dati mese per mese: quando siamo arrivati si viaggiava intorno al 15 per cento, a dicembre abbiamo raggiunto il 25 per cento». E ovviamente c`è una grande differenza in città tra un quartiere e l`altro: le maggiori percentuali di materiale utile per essere avviato al riciclaggio viene raccolto nei quartieri dove è stato avviato il porta a porta (Bagnoli, ColliAminei, Ponticelli, Scampia, Posillipo) mentre non sempre ha dato buoni risultati la raccolta stradale. C`è chi nelle campane butta di tutto: l`Asia ha trovato perfino una vasca da bagno (e resta un mistero come sia stato possibile sistemarla) e cani morti. In cima alla classifica tro viamo il comune di Anacapri con il 71 per cento, seguito da Massa Lubrese, Monte di Procida, San Sebastiano al Vesuvio, Vico Equense, Calvizzano, Saviano, Striano e Portici, tutti al di sopra del 60 per cento. Uno sforzo che rischia, però, di ritorcersi contro gli amministratori virtuosi. La Provincia sta elaborando la tariffa di smaltimento, cioè quella che i Comuni devono pagare per portare la spazzatura agli impianti, senza introdurre alcun criterio di premialità per chi ricicla molto, come era stato promesso nei mesi scorsi. Non solo: mancano impianti di compostaggio pubblici e quindi i costi da sopportare per portare la frazione umida nelle altre Regioni sono elevatissimi, arrivando fino a duecento euro a tonnellata. Perciò la scelta della Provincia viene duramente contestata dall`opposizione. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Capas so,ha già presentato un`interrogazione nella quale sottolinea: «Aderendo all`invito della Provincia e col proposito di ottemperare alla vigente normativa in materia molti Comuni della Provincia di Napolihanno svilup pato efficaci modelli di raccolta differenziata dei rifiuti, conseguendo percentuali elevatissime» e poi chiede di sapere se nel determinare le tariffe di competenza provinciale per l`anno 2012 l`Amministrazione intenda concedere sconti proporzionali alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta per «premiare i Comuni "virtuosi", - scrive il capogruppo Pd e per essi gli sforzi profusi dai cittadini, nel raggiungimento degli obiettivi di corretta gestione dei rifiuti». Enonsolo: Capassoprotesta anche per il ritardo nella determinazione della tariffa, come aveva già fatto il presidente dell`Anci Campania, Vincenzo Cuomo e sottolinea: «La Provincia non decide ed impedisce ai Comuni di approvare i bilanci e fronteggiare, con la tempestiva emissione dei ruoli, la difficile crisi economica che attraversano gli entilocali». Un ritardo probabilmente dovuto alla difficoltà di far quadrare i conti senza far lievitare vertiginosamente la Tarsu. Un aumento che si andrebbe a sommare dell`addizionale sull`accisa per la RC auto e le imposte di registro deciso dall`amministrazione per riempire il buco provocato nel bilancio provocata dallo storno delle accise sull`energia elettrica a favore delle casse dello Stato deciso dal governo con il decreto del 31 dicembre del 2011.